1. Il colore del lutto? no del piacere, il nero!


    Data: 05/01/2018, Categorie: Trans Autore: TroiaeTrav, Fonte: Annunci69

    Per lavoro frequento spesso una zona, dove vi è un parcheggio “gestito” da persone di colore, quasi tutti senegalesi. Di solito parcheggio in quel posto e inevitabilmente mi trovo a relazionare con loro, uno di questi, incontrato per la prima volta in una giornata fredda d’ inverno, si è mostrato da subito cortese e dotato di una gentilezza che non t’ aspetti.
    
    Giorno dopo giorno, parcheggio dopo parcheggio e perché nasconderlo pensieri hot su pensieri hot arrivano le giornate calde.
    
    In una di queste calde giornate, arrivo nel parcheggio per lasciare la mia auto e mi si avvicina lui, t-shirt e pantaloncino alle ginocchia leggermente fasciante, indossato sicuramente senza mutande.
    
    Il tipo era probabilmente eccitato, fatto sta che gli si notava il pacco, qualcosa di enorme, aveva la cappella quasi a metà coscia. Con quella visione fui pervaso da un' eccitazione notevole, comunque facendo finta di niente salutai, lasciai qualche spicciolo e andai verso i miei impegni.
    
    Passai due ore o poco più svolgendo i miei impegni, ma, con un pensiero fisso a quel coso enorme.
    
    Terminate le cose che avevo da fare, mi apprestai a tornare verso il parcheggio, quasi nei pressi dello stesso c’ è un bar e ne approfittai per una pausa caffè. Mentre gustavo il mio caffè, mi venne il pensiero di portare qualcosa da bere al parcheggiatore mandingo, cosi decisi di prendere una bottiglia d’acqua ed un caffè freddo, vista la temperatura.
    
    Arrivato al parcheggio il tipo, mi si avvicino ...
    ... con uno strano sorriso, forse non avevo ben nascosto lo stupore per quel cazzone enorme, comunque facendo finta di niente gli porsi ciò che avevo preso per lui dicendogli che avevo pensato che potesse aver sete visto il caldo. Lui accettò ben volentieri e mi disse più volte grazie.
    
    Finì li, andai via salutandolo e pensando che poteva ringraziarmi in altri modi.
    
    Passarono giorni e più volte mi recai al parcheggio, a volte anche senza che ne avessi bisogno e quasi ogni volta tornavo alla macchina con un presente per il tipo ma senza mai avere il coraggio di andare oltre.
    
    Una sera, passeggiando con il mio cane, feci un incontro inaspettato, lui.
    
    Ci salutammo e dopo qualche parola scoprii che andava nella mia stessa direzione. Camminando e chiacchierando arrivammo sotto casa mia e gli dissi che io ero arrivato, lo salutai augurandogli una buona serata e trovai il coraggio di dirgli “ora sai dove abito, magari qualche sera t'invito a cena” e lui rispose soltanto con un “ciao, volentieri”.
    
    La mattina seguente nemmeno a dirlo andai al parcheggio, lasciai la macchina e andai via. Al ritorno vedo il tipo, lo saluto e gli butto li l’invito a cena, lui mi risponde che verrebbe volentieri ma che vive con il fratello ventenne e non gli andava di lasciarlo solo, io ovviamente estesi l’ invito anche lui, il tipo accettò all’ istante e ci accordammo per il sabato sera alle 20, era di martedì.
    
    Passai la settimana a pensare a come organizzare la serata, m’interessava più il ...
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