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Estate con nostro padre - il ritorno - iii
Data: 26/07/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: met811, Fonte: Annunci69
L’aereo era perfettamente atterrato sulla pista. Io e Fabrizio ci eravamo persi il panorama e non avevamo capito dove eravamo arrivati. Tornati in cabina passeggeri nostro padre era seduto sulla poltrona che sorseggiava un drink. “Divertiti ragazzi in cabina pilotaggio? Il Capitano è un’uomo molto esperto.” E ci sorrise sornine. “Comunque siamo arrivati finalmente. Non vedo l’ora di prendere un po’ di sole. Fabrizio intervenne. “Papà ma dove ci troviamo? “ “Fabri siamo in un isola sperduta dell’Egeo. Frank l’ha affittata completamente. E’ un po’ selvaggia ma dotata di ogni confort. Vedrete, ci divertiremo molto” e ci rifece quello sguardo sornione. “Tenete ragazzi mettete questi e mettete pantaloni e maglietta nel mio borsone. Qui sull’isola si gira solo con indosso un pareo colorato e per la sera l’immancabile kimono” E detto ciò ci diede due parei leggerissimi e colorati. Il mio sui toni del rosso quello di fede sui toni del verde. Nostro padre ne indossò uno quasi bianco che lasciava poco spazio all’immaginazione. La scaletta fu posizionata e il portellone si aprì. A salutarci alla porta di ingresso prima di scendere c’erano il capitano Tom e John il secondo entrambi nudi ma con il cappello in testa. Una mano del capitano era saldamente piantata sul culo del nero e con un dito gli ravanava il buchino. Il giovane John non emetteva nessun suono ma la cosa doveva piacergli molto. “Grazie Capitano dell’ottimo volo, spero di rivederla una di ...
... queste sere alla Villa, sono certo che Frank apprezzerà come me la sua compagnia”disse nostro padre stringendo la mano libera all’uomo che gli sorrise. Steve stava scaricando i nostri bagagli e mettendoli su caddy. Lui indossava un kimono bianco. Ci sorrise. Io e Fabrizio lo guardammo imbarazzati, avevamo ancora in mente la scena di lui che si impalava con il dildo. Nostro padre lo salutò in maniera affettuosa e caricato il suo borsone si mise alla guida. Io dietro e Fabrizio di fianco. L’isola era un paradiso lussureggiante e il piccolo aereoporto lasciava subito spazio a una vegetazione intensa e rigogliosa. In pochi minuti arrivammo a un immenso cancello che si spalancò immediatamente lasciandoci proseguire e arrivando a una immensa villa immersa in un giardino tropicale. “Ragazzi, che piacere rivedervi, scusate se non ho potuto venire ad accogliervi direttamente all’aereoporto ma ero impegnato. Quando volete raggiungeteci in spiaggia. Marco, amore, non vedo l’ora di riabbracciarti” Era la voce di Frank ma da dove proveniva? Lui non c’era. Io Fabrizio eravamo un po perplessi. Nostro padre ci fugò ogni dubbio. “Frank ha fatto costruire un impianto di ultima generazione. Così ha ogni settore della villa sotto il suo diretto controllo. E’ enorme ed è di difficile gestione altrimenti. Che dite andiamo subito in spiaggia? Marcus si occuperà dei bagagli e li porterà nella vostra camera.” Nel mentre un omone tutto muscoloso e tatuato che portava ...