1. Se non ci aiuta tra cugini - Capitolo 1 - Bacio sotto casa


    Data: 27/07/2021, Categorie: Etero Incesti Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu

    ... linguaccia, mentre si sistemava il rossetto rosso. La guardai imbambolato per qualche secondo mentre faceva quel gesto. All’improvviso sentii una voglia matta di saltarle addosso. Solo il clacson di un auto di passaggio mi interruppe da quel sogno ad occhi aperti. Misi la freccia e ci incamminammo verso il ristorante.Durante il tragitto parlammo del più e del meno, mentre io ogni tanto buttavo l’occhio su di lei: indossava una camicetta floreale molto scollata,e una gonna fino al ginocchio ma con uno spacco vertiginoso. Scarpe con il tacco completavano il quadro.“Ci avrai messo anche tanto tempo, ma stai davvero benissimo” dissi io anche se leggermente rosso.“Grazie, che galantuomo che sei” disse lei sorridendo.La serata passò vià serena e tranquilla: il cibo fù gustoso, e scherzavamo e ci divertivamo come fossero due vecchi amici. O due fidanzati. Bea era molto a suo agio, e la cosa non potè non farmi piacere, visto il suo passato tormentato: si meritava tanta felicità.Durante il ritorno in auto, continuammo a scherzare, specialmente sul suo lavoro:“Dai forza, oseresti negare che i ragazzi della tua classe non ti sbavano dietro?” dissi ridacchiando.“Ma che dici - rispose lei dandomi un pugnetto sul braccio - sono dei ragazzini, che vuoi che ne sappiano. E poi io sono la loro professoressa di italiano, nulla di più. Ci sono colleghe molto più belle”.“Sarà - risposi - ma so bene cosa pensano i ragazzi a quell’età, e ti assicuro che tu sei nei loro pensieri”.“Ma smettila dai, e ...
    ... poi io … Aspetta aspetta aspetta!” fece Bea tenendomi il braccio.“Cosa?” chiesi io guardandomi intorno.“Voglio un cornetto, dai dai daiii” mi supplicò.“Ma se abbiamo appena finito di cenare” risposi io ridendo.Bea fece lo sguardo languido, e non potei più rifiutarmi. Dopo dieci minuti ero rientrato in auto con due cornetti, che ci gustammo fino a casa, non senza difficoltà per la cioccolanta calda che scendeva, al punto che era Bea ad imboccarmi.Arrivati sotto casa sua, davanti al portone, spensi la macchina, e finimmo di mangiarli.“Adesso direi che siamo veramente sazi” dissi io leggermente nervoso.“Eh si - disse Bea mentre rovistava nella borsa - non trovo le chiavi … ah, eccole qui!!”Mi guardò sorridendo. Io avevo il cuore che mi batteva fortissimo: adesso, a fine serata, sentivo l’attrazione verso di lei salire a livelli vertiginosi. Non avevo mai provato una sensazione così forte: la desideravo come non mai.“Spero tu sia stata bene” le dissi mettendole una mano sul ginocchio.Bea la guardò, poi disse, poggiando la sua mano sulla mia: “È stata una serata bellissima, era tantissimo che non stavo cì bene. Grazie a te, mi hai trattato davvero come una regina”.Non ricordo bene in che modo avvenne, ma dopo qualche secondo le nostre labbra si sfiorarono, per poi tornare a toccarsi. Prima un leggerissimo tocco, poi la mia mano sul suo viso, e il bacio a lungo sognato.Sembrò durare un secolo, o solo un secondo, ma Bea si ritrasse, abbassando lo sguardo: “È meglio che io salga. Si ...