1. La cena di Natale


    Data: 30/07/2021, Categorie: Incesti Autore: Daddysgirl

    ... non troppo, il nuoto gli fa proprio bene! Dato che non volevo riempirmi lo stomaco prima di mettermi a tavola, conservai l'ultimo tramezzino con cui giocai solo come una donna sa fare e con lo stuzzicadenti tra le dita le labbra rosee e piene si chiusero attorno all'oliva risucchiandola lentamente, dentro e fuori, prima di mandarla giù in un sol boccone. Papà era così distratto dal racconto in cui si era lanciato che non si era accorto di niente al contrario di mio zio a cui ci vollero una manciata di secondi per riprendersi dalla visione. Quando richiuse la bocca accavallai le gambe lasciando sollevare il vestito corto e ampio mostrando le lunghe gambe tornite e un filo di biancheria intima bianca. "Ehm...dov'è il bagno? Sono anni che non vengo in questa casa!" "Marta, accompagna zio al bagno" Disse distrattamente papà adesso occupato a leggere una mail di lavoro al palmare e con un sorriso accattivante ma innocente gli feci strada al piano superiore in modo che nessuno ci disturbasse (ve ne era anche uno al piano inferiore) . Una volta in bagno zio Alberto mi tirò dentro con sé, chiudendo la porta a chiave e lasciandomi premuta contro la parete. "Ti ho vista sai? Ti sembra il modo di comportarti?! Sono tuo zio! Adesso, non ho detto niente a tuo padre per non farti punire e metterlo in imbarazzo. Cosa ti è preso, Marta?" "Ma cosa? Ho solamente mangiato al mio posto!" Dissi con falsa innocenza e ciò fece imbestialire ancor di più mio zio che si premette con forza contro il ...
    ... mio corpo esile facendomi sentire la sua possente erezione. "Vuoi che glielo dica?" "Ti prego, no! Farò qualunque cosa!" Quella parve essere la parolina magica, non che avessi seriamente paura. L'eccitazione dello zio era la prova che mi aveva fissato tette e gambe per tutto il tempo. Senza ricevere una risposta la sua mano si posò sulla mia testa spingendomi sulle ginocchia e in men che non si dica quel grosso cazzo penzolante era di fronte alla mia faccia. Zio se lo afferrò con una mano schiaffeggiandomi con esso, accendendo in me l'eccitazione che stava scomparendo ma che adesso si trovava a livelli fin troppo alti, talmente alti da rendermi una tale troia al suo cospetto. Ad ogni colpo un mugolio e prima di mettermelo in bocca lasciai colare una grossa quantità di saliva sull'asta, spalmandola accuratamente su tutto il tronco fino ad imboccarlo così da iniziare un portentoso pompino. Ci misi poco a farglielo diventare duro, a fami scopare la bocca adesso che era lui a dettare il ritmo - così forte e rapido da schiaffeggiarmi il mento con i coglioni turgidi - ma prima che potesse raggiungere l'orgasmo zio mi liberò la bocca spalancata tirandomi su di scatto. Ci spostammo verso il lavandino così che potessi avere un appoggio oltre che ammirare dallo specchio zio toccarmi in modo intimo; difatti le sue mani abbassarono la scollatura del vestito liberando i due grossi seni dai capezzoli talmente duri da esser terribilmente sensibili e leccandomi il profilo del collo mi sollevò ...