Ripetizioni
Data: 01/08/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Gibarian, Fonte: RaccontiMilu
Tutto è cominciato dal bisogno di denaro. Nulla è più vero del clichè dello studente squattrinato e il modo più semplice che ha uno studente per guadagnare qualcosa è dare ripetizioni. Decisi per questo di mettere qualche annuncio col mio numero in giro per la città, totale disponibilità, tutte le materie scientifiche, tariffa bassa. Dovetti aspettare più di un mese prima di avere risposta, finché un giorno mi arrivò una chiamata.Brutta pagella di fine primo quadrimestre, la mamma era molto preoccupata per la bocciatura del figlio. Ottenni l'indirizzo, accordo sul primo giorno per la prova e mi ritrovai a suonare il campanello datomi al telefono.Salgo le scale e mi intrufolo incerto dentro un uscio lasciato socchiuso, mi viene immediatamente incontro una donna. Giovane nonostante l'età del figlio, sicuramente meno di 40 anni, probabilmente sui 35. Mi allunga la mano e si presenta 'Piacere, Luisa, ci siamo sentiti al telefono'. Ricambio la presentazione e subito mi spiega la situazione: 'Lorenzo ha preso una brutta pagella, ha molte materie sotto e ho paura che non riesca a recuperare per la fine dell'anno. Lo aiuto nelle materie umanistiche, ma per le scientifiche non ce la faccio'.Mi mostra la pagella, uno sfacelo. Le assicuro che c'è tempo per recuperare e la tranquillizzo dicendo che le insufficienze non sono poi così gravi.Mi introduce al figlio: Lorenzo, 15 anni, introverso, poca voglia di studiare. Inizio le due ore di lezione.Giunto a casa, appena mi metto comodo mi ...
... suona il cellulare. è ancora Luisa, ha parlato con suo figlio e si è trovato bene, mi dice che se mi va bene possiamo tenere la stessa ora ogni settimana. Ottimo!Da lì le lezioni seguirono regolarmente, spesso più volte la settimana. Col passare dei giorni e l'aumentare della mia familiarità con l'ambiente iniziai a notare Luisa che durante le ripetizioni gironzolava per la casa e la stanza, quasi sempre per passare la polvere o il pavimento. Man mano anche lei si abituava alla mia presenza e dai vestiti formali delle prime volte passò, complice anche il tiepido della primavera, ad un più leggero abbigliamento casalingo.Ciò mi permise di sintetizzare una sua descrizione nella mia mente. Donna giovane, come detto sotto i 40, sul metro e sessanta (probabilmente qualcosa di più), capelli mossi castani sopra le spalle, occhiali a montatura grossa, ad occhio una terza di seno e vita stretta che si allarga su un culo appena più grosso di quello che sicuramente aveva a 20 anni. Non una donna bellissima, gli occhiali evidenziavano un naso un po' troppo pronunciato, ma di certo interessante nel suo insieme.Sempre più spesso mi ritrovavo a buttare l'occhio sulle sue forme segnate da tute attillate; magari mentre era piegata per pulire il pavimento o allungata per far la polvere in cima ad uno scaffale. La maglietta saliva, la scollatura si apriva oppure compariva il bordo di un perizoma. Qualcosa da vedere c'era sempre. In questi casi succedeva che perdevo il filo del discorso attirando, ...