1. Genialità e ambizione


    Data: 05/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Era stata una lunghissima giornata di lavoro, tra l�altro difficoltosa e pesante. L�ampia finestra del suo ufficio era un quadro che mostrava limpidamente una città accaldata e stremata, quella luce accecante aveva violentato abusando i suoi occhi per tutto il giorno, pertanto finito il lavoro non aveva voglia di mettersi in auto per tornare verso casa, perché non aveva volontà alcuna di vedere migliaia di fari contro i suoi occhi già diventati rossi, in questo modo decise di concedersi una pausa. Gli uffici erano ormai vuoti, i colleghi avevano lasciato velocemente l�edificio alla fine dell�orario di lavoro: al presente c�era silenzio, si sentiva unicamente il ronzio delicato del condizionatore, cosicché appoggiò la schiena contro la sedia e mise le mani incrociate dietro la testa. Sentiva i muscoli del collo e delle spalle indolenziti, ecco, il silenzio, al momento la luce era spenta e la stanza era piena di molteplici ombre.A un certo punto gli sembrò di sentire chiaramente un rumore, dei passi veloci, i passi di qualcuno che stava in pratica correndo, perché il suono sembrava dirigersi diffondendosi verso la sua porta, captò i passi di continuo più forte, finché non vide spalancarsi la sua porta di colpo: un cono di luce bianca investì parte del tappeto rosso antistante la scrivania e poi sparì, con un sonoro colpo la porta era di nuovo chiusa, però lui non era più da solo. Al momento sentiva il fiato forte di lei, dato che a ogni respiro il suo petto s�abbassava e ...
    ... s�alzava, intanto che il petto imperioso sembrava volesse uscire dalla camicetta bianca bagnata di sudore. Lei aveva gli occhi chiusi, la testa appoggiata contro la porta chiusa come a voler impedire che venisse nuovamente aperta, laddove la gonna corta mostrava gambe bellissime e lucide. Si lasciò andare, scivolò educatamente sfregando contro la porta e finì seduta sul tappeto davanti a lui. Allora lo vide, però non gli disse nulla, la luce bianca della luna lo rendeva un sogno e forse lo era per davvero. Accanto a lei un piccolo mobile con delle bottiglie e dei bicchieri, allungò una mano e si versò dell�acqua, dopo portò il bicchiere alla bocca e iniziò a bere, ma il liquido finì in gran parte sul mento e sulla camicia, che s�appiccicò in modo lussurioso alle sue forme prosperose.Lei lo guardò negli occhi, con lo sguardo allusivo e insinuante d�una femmina in calore iniziò ad aprire il primo bottone di quella blusa leggera che già mostrava un seno dilatato e tumido di desiderio, che prometteva un piacere esclusivo, in tal modo, senza giammai smettere di guardarlo si tolse la camicia e abbassò le spalline del reggipetto, poiché gran parte del seno era già fuori da quella stoffa morbida e traforata e anche la parte coperta era perfettamente evidente. Poggiò le mani sulle cosce e fece scivolare la gonnella verso il bacino, scoprendo il tanga bianco che spariva nel solco fra le gambe, lui immaginò fortemente che fosse inzuppato e intriso del suo intenso profumo di femmina, cosicché ...
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