Venezia-Parigi (prima parte)
Data: 07/08/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Lesbo
Autore: vogliediamanda, Fonte: RaccontiMilu
Una leggera foschia aleggiava sopra i tetti dei palazzi di Venezia mentre io e il mio compagno Antonio camminavano velocemente verso la stazione di Santa Lucia; era una umida e fredda sera di ottobre. Con noi avevamo solo un piccolo trolley contenente tutto quel che ci serviva per trascorrere un week-end a Parigi: non abiti eleganti, né macchine fotografiche o guide turistiche. Lo scopo del nostro viaggio non era turistico. Il trolley conteneva poca biancheria intima, un solo vestito, e poi manette, un vibratore, un giochetto anale che a noi tanto piaceva,� Lo scopo del nostro viaggio era solo il sesso, volevamo farlo, guardarlo, gustarlo in tutte le sue forme. Avevamo prenotato una camera in un albergo vicino a Pigalle, non ci saremmo spostati di molto da lì. Mentre scendevo gli ultimi scalini del Ponte degli Scalzi un brivido di freddo ed eccitazione mi salì dalle caviglie, lungo le gambe fino alle cosce. Non avevo le mutandine, Antonio aveva espressamente voluto che non le indossassi, la cosa lo eccitava. Sentivo la figa già eccitata, l�umidità presente nell�aria accentuava la sensazione di bagnato. Rapidamente raggiungemmo il binario su cui sostava il treno che ci avrebbe portato in una nottata a Parigi. Salimmo e raggiungemmo rapidamente il nostro vagone. Avevamo prenotato due cuccette. Entrammo nel nostro scompartimento, era vuoto. Vi erano quattro cuccette, le nostre erano quelle a destra, uno sotto e una sopra. Entrambi ci auguravamo che le altre due non fossero ...
... state prenotate, volevamo entrambi subito iniziare a scopare. Attendemmo un po�, finché la porta non si aprì. Un�altra coppia entrò nello scompartimento; salutarono, si presentarono come Natascia e Luca. Sembravano pensierosi, fin troppo seri. Cenammo nella carrozza ristorante; vicino a noi si sedettero i nostri compagni di scompartimento. Andavano a Parigi per ritrovarsi, vivevano un periodo di difficoltà. Mentre parlavano, mi distrassi. Pensavo al sesso, che avremmo fatto. Sentivo la figa inumidirsi. Istintivamente cominciavo a far scorrere la punta della lingua, in senso rotatorio, attorno alle labbra. Avevo voglia di sborra! Dissi che volevo tornare nello scompartimento, Antonio mi seguì. Natascia e Luca rimasero al tavolo. Appena entrammo, chiusi la porta. Mi inginocchiai di fronte a Luca, gli sbottonai i jeans, glieli feci cadere ai piedi. Sotto i boxer notai subito che il cazzo non era ancora duro: era la situazione che preferivo. Ho sempre amato sentire ingrossare l�uccello dentro la bocca mentre lo lecco e lo spompino! Passai lentamente le labbra vicino ai boxer, ansimando. Poi comincia ad abbassarli. L�asta era ingrossata ma non troppo. Senza toccarlo con le mani, avvicinai il viso e lo presi molto lentamente in bocca. Salivo e scendevo molto lentamente, senza stringerlo. Con la lingua accarezzavo delicatamente la cappella che si stava ingrossando. Mentre con la mano sinistra gli massaggiavo i coglioni, con la destra passai tra le gambe e risalii fra le chiappe, ...