One more time
Data: 11/08/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: ThinkInk, Fonte: RaccontiMilu
... riconoscerci. E comunque tutto questo non può fermarli, intrisi, come sono, di un desiderio incontenibile e coscienti dell'ineluttabilità di quegli attimi.La situazione inaspettata mi turbava ed incuriosiva allo stesso tempo. Presagivo che qualcosa stava per accadere, che infiniti tuoni aspettavano nel grembo del cielo per scoppiarmi tutti insieme nel cervello. Il cuore batteva come una danza disperata.L'auto si fermò sotto un palazzo dall'aria signorile ma anonima. Anna, sempre silenziosa, fece strada fino alla porta di casa.Ero ossessionato dall'ineluttabilità di quegli attimi. Quanto era successo quella sera era tremendamente reale: non me lo ero sognato. Quelle labbra piene ancora profumavano sulle mie. Quei capelli chiari ancora brillavano metallici nei miei occhi.Entrammo in casa. L'appartamento era grande e modernamente arredato: sui toni del bianco e del nero. Sul pavimento numerosi tappeti attutivano i passi, amplificando il silenzio.Anna, scoprii in quel momento, è una ossessiva collezionista di oggetti sacri appartenenti a quelle primitive religioni che avevano assistito alla gioventù del mondo. Maschere multicolori, decorate con piume multicolori, zanne e conchiglie; orbite vuote, bocche piegate dalla tristezza del destino o atteggiate nel ghigno soddisfatto di un'orgia sacra osservavano l'intruso in quella specie di tempio.Una forte carica elettrica, come prima dello scatenarsi del temporale, riempiva l'aria. Da un momento all'altro quei fulmini in procinto di ...
... scoccare avrebbero cauterizzato il buio di due perdute solitudini.Anna scomparve per un'attimo nel labirinto di stanze per comparire poco dopo con una bottiglia di Sauterne e due bicchieri."Mi piace il vino bianco e questo è particolarmente buono " mi disse riempiendomi il calice.Non mi rendevo ancora conto di cosa mi stava succedendo. Un rivolo di sudore nervoso scivolò tra le scapole. Per la prima volta l'emozione aveva preso il sopravvento. La bocca un deserto di sale; le parole fidate compagne per sempre svanite.Non ci fu molto da dire prima di un'altro bacio, più lungo e struggente del primo. Un bacio da naufraghi senza speranza: ultimo desiderio prima dell'abbandono della fine.Ripetei il suo nome più volte, come se, molto bello e musicale, risuonasse diverso ogni volta.Il corteggiamento era durato anche troppo. Ci sentivamo come funi scricchiolanti tese al punto che avremmo potuto spezzarci in qualsiasi istante; corde di violino sollecitate allo spasimo per estrarre l'infinita, ultima, nota. Quelle continue schermaglie fatte di sguardi, di mani sfiorate afferrando una maniglia o sfiorando la pulsantiera di un'ascensore. Quell'essere così vicini per respirare il calore di un corpo, il suo profumo segreto, ci avevano portato al punto di non ritorno: il crinale di un abisso nel quale ci saremmo lasciati cadere.Le accarezzai il volto, il collo e le spalle. Ripetei quel sentiero con le labbra per gustare il sapore dolce di quella pelle profumata di albicocca, miele e cannella, ...