Racconto triste, nero come la notte
Data: 23/08/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Hardcore,
Dominazione / BDSM
Autore: antonio_fusco, Fonte: xHamster
... lo conosco più il tuo corpo. Non conosco queste tue nuove formeprocaci da signora. Troppo tempo è passato dall'ultima volta che ti hosfilato la camicia da notte e ammirato il tuo corpo nudo nella lucetiepida e discreta della nostra camera.Ti bacia le tette. Una alla volta. Succhia, e quei larghi alveoli violache così tante volte ho leccato, spariscono ingoiati nel lordo pizzetto diuna bocca estranea e sconosciuta.Ti solleva la gonna, mentre tutto intorno i grilli iniziano a frignaresalmi ossequiosi.Le mutandine bianche, nel fondo delle cosce abbronzate. La sua mano che vipenetra, tu che reclini il capo e sospiri.E' fatta, chiaramente si è arresa, niente più impedirà a quest'uomo discoparsi mia moglie nel silenzio complice di quest'angolo appartato.Non certo io che me ne sto impietrito dietro questo albero piangente aruminare sentimenti che dovrei provare e non provo e altri nuovi che nondovrei avere e ho.Si inginocchia davanti a te e la sua nuca rasata sparisce sotto la gonnanera, le mutandine cadono alle caviglie e tu strabuzzi gli occhi, sospirie lasci che quest'uomo, di cui non conosci neanche il nome, ti lecchivoluttuosamente la fregna.Te l'ho insegnato io questo gioco. All'inizio non volevi saperne dirapporti orali. Cose da a****li dicevi. Solo poco alla volta ti seilasciata andare ai miei baci e alle mie esplorazioni bagnate.`porca miseria, sto venendo!' mi hai urlato con voce ridicolmente ingenuaquella prima volta. Mi sembra di sentire ancora il bruciore delle ...
... tuecosce sulle guance, il tuo sapore sozzo sulle lingua.E' la vampata di un attimo poi torno al presente. Il presente ora èdavanti a me, sotto la luce diafana dei lampioni del campo dipallacanestro. E' mia moglie, quella che ho sposato più di dieci anni fa,è la madre dei miei figli che poggiata contro un albero, le mutande calatee le gambe divaricate, si fa leccare la fica da quest'uomo.In fondo sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Lo sapevo dal giornoin cui ho iniziato a non guardarla più mentre si spogliava, la sera. Adignorarla per giornate intere a respingere digustato l'idea di dover farequalcosa con quell'arpia velenosa con cui avevo appena finito diazzuffarmi per una luce lasciata accesa o per il volume troppo alto.Qualche estemporanea e sbrigativa avventura extraconiugale, mi avevadefinitivamente spento ogni residuo trasporto.Eppure mi sembra di scoprirti in una luce nuova mentre quest'uomo tispoglia e si spoglia a sua volta davanti a te.Forse sarà per quel seno bianco che ciondola mollemente fuori dallaspallina, o forse sarà anche per la mano che ora gli insinui neipantaloni, ma qualcosa mi si muove dentro. Un desiderio nuovo che credevoormai scomparso mi assale nel vedere quella mano muoversi nei pantalonidello sconosciuto.Gli stai toccando il cazzo. Stai stringendo un cazzo che non è il mio. Emuovi quella mano stancamente mentre lui ti abbassa vestito e reggiseno inunica soluzione e le mammelle ti balzano fuori tremolando come duesacchetti di gelatina.Lavori per ...