1. I NOSTRI VICINI


    Data: 27/08/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: saldeco, Fonte: RaccontiMilu

    Quella sera non avevo proprio voglia di uscire da casa, soprattutto per andare a trovare i nuovi vicini. Mia moglie &egrave una donna molto espansiva e fa amicizia con tutti. Non la posso biasimare visto che il mio lavoro mi tiene lontano da casa spesso e volentieri. Poi, quando mi aveva detto che ci avevano invitato "a bere qualcosa", non avevo avuto più dubbi nell'accontentarla: quando beve, Carla una donna fin troppo seria, diventa disinibita, come mi piacerebbe fosse sempre, quasi non la riconosco. "No senti, la cravatta stasera proprio no! Sono i nostri vicini, e hanno almeno 10 anni meno di noi."Mi tolsi la cravatta e mi fermai a guardarla, mentre era dietro di me allo specchio. A 42 anni di età, mia moglie era senza dubbio molto bella. Stasera poi, con quei pantaloni neri e quella maglietta attillata, che aveva una scritta argentata sul seno ("I'm so sexy"), sembrava ancora più giovane.Non era una modella, era alta 1,65 e aveva i fianchi e le cosce un pò grandi, ma in compenso i suoi seni straripavano. Immaginai il momento che saremo ritornati a casa, con lei mezza ubriaca, e avrei liberato le sue tettone dalla maglietta, leccando i suoi capezzoli scuri. Meno male che avevo i pantaloni larghi, mia moglie si sarebbe arrabbiata tantissimo se si fosse accorta della mia erezione. Mi avrebbe detto di essere il solito porco che pensa solo a quello. Invece di essere contenta di avere un marito che la desiderava come il primo giorno, come la prima volta che avevamo fatto ...
    ... l'amore, e anche più. Magari fosse sempre stata porca come quando era brilla.I nostri giovani vicini, Davide e Agnese, ci accolsero sulla porta e ci condussero nel loro soggiorno elegante, dove ci servirono un'ottima cena a base di pesce. "Che ne dite se apriamo un'altra bottiglia di vino bianco?" Di bottiglie ne furono aperte quattro quella sera e l'atmosfera si era parecchio riscaldata. Da discorsi di politica, di economia e di lavoro, eravamo finiti a parlare dei nostri rispettivi rapporti di coppia."Noi siamo rimasti dei ragazzini dentro. Facciamo ancora delle cose molto infantili.""Per esempio?" chiesi io, alquanto incuriosito."Ci piace giocare a Twister... lo conoscete?"Io lo conoscevo molto bene Twister: quel tappeto pieno di palle colorate disegnate sopra e una tabella con i bollini degli stessi colori con una lancetta. Si faceva girare la lancetta per scegliere il colore e anche la parte del corpo che bisognava mettere su quel colore: mano destra, mano sinistra, piede destro, piede sinistro. Ci si trovava attorcigliati nelle posizioni più assurde e il vincitore era l'ultimo che restava, colui che non cadeva mai. All'epoca era divertente, ora ,passati i quarant'anni, mi sembrava un po' sciocco passare il tempo in quel modo. "Vi va di giocare con noi?""Non so, sai mi sento un po' troppo grande. Voi in fondo siete ancora trentenni, ve lo potete permettere." dissi con un sorriso "Le regole sono diverse, c'&egrave una penitenza per chi cade o sbaglia il colore, deve togliersi ...
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