1. Ritrovarsi dopo tanto


    Data: 30/08/2021, Categorie: Etero Autore: Foxtrot, Fonte: EroticiRacconti

    E si è proprio lei, capelli rossi, occhi scuri, corpo non più giovane ma sempre da far arrapare, e poi si sa le rosse sono calienti. La incontro seduta al bar, gambe accavallate, sempre da mozzafiato, gonna cortissima, si intravedono gli slip bianchi, che da sempre mi fanno impazzire, poi pensando cosa nascondono....... Ciao Micaela, ciao risponde, quanto tempo che non ci si vede, e si sono contento di incontrarti, e lei, dai siedi, parliamo un poco. Mi siedo, ordiniamo due caffè, sei sempre più bella e sexy, le dico, poi quegli slip bianchi! E lei stringendo le gambe, cercando di coprirsi con la mano, perché si vedono? E si tesoro, si notano, ma forse le ho viste solo io, o forse no, comunque a me hai già fatto arrapare, scusa la volgarità. Micaela arrossisce, ma al ricordo delle nostre trombate di un tempo, si ricompone, e mi sussurra, visto che ti ho eccitato, potremmo........se ti piaccio ancora. Se mi piaci? sei ancora più sexy, poi quella gonna e quegli slip, lo ricordi, bianchi poi mi fanno impazzire, pensando a ciò che nascondono, sempre depilata? Si amore sempre. Arrivano i caffè che beviamo di corsa, siamo entrambi su di giri, dopo le poche parole scambiate, Micaela propone, se ti va potremmo riprovarci, senza mettere in gioco i sentimenti, solo un po’ di sano sesso, rimango stupito e nel contempo felice di ciò che mi chiede, senza pensarci due volte annuisco. L’alberghetto che usavamo un tempo e’ sempre lì, sembra che ci aspettasse, saliamo in camera, entrambi ...
    ... felici ma emozionati, quanti ricordi, e quante scopate in quelle stanze, forse a quel tempo eravamo innamorati, ma poi ci lasciammo senza più rivederci, fino ad oggi, ognuno per la propria strada. Ci spogliamo, sei sempre uno schianto, ma va là, dice, no rispondo, è vero, io invece faccio un po’ più schifo, guarda quanta pancetta. Mi piaci anche così, poi il tempo non si può fermare. Ci sdraiamo su letto, siamo un poco imbarazzati, non c’è più l’intesa di un tempo? Ma l’imbarazzo dura poco, lei allunga la mano e afferra i miei coglioni, mi giro e le salgo sopra, continua a stringerli, li sento pieni, il pene si indurisce, io allungo le mani e le divarico le stupende cosce, mi apre la figa che mi mostra il clitoride sempre bellissimo, si la ricordavo così. Michela lascia le palle e passa a stringere il mio pene, lo scappella piano, con un dito strofina la cappella che già bagnata si gonfia sempre di più, tesoro, le dico sono un fiume in piena, se continui così mi fai venire, e lei nonostante prosegue, devo resistere e per non pensarci, con due dita la penetro in figa, un gemito e un sussulto del corpo, ora riconosco la Micaela di sempre, siamo in sintonia e lasciamo entrambi ciò che stiamo facendo per non godere troppo in fretta, ci guardiamo, le stringo le cosce, lei mugola prende il pene e se lo poggia alla vagina, io sempre stringendola per le cosce faccio in modo che inarchi il suo corpo e con un colpo dei fianchi gli infilo tutto il cazzo in vagina fino alle palle, un grido ...
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