1. Sonia, la mia sorellastra


    Data: 10/01/2018, Categorie: Anale Tabù Sesso di Gruppo Autore: antonio_rosita, Fonte: xHamster

    ... leccò le labbra, prima di rispondere…“Beh… da quello che vedo, Serena, sei incantevole…”“Ringrazialo puttana…” sussurrava Marco al suo orecchio. Serena, troppo imbarazzata, rimaneva però esitante…“Oh!” ebbe un sussulto, gemendo, quando il cilindro si attivò… l’ordine implicito era chiaro…“G-grazie… g-grazie mille…” riuscì a sussurrare, prima di voltarsi implorante verso Marco, che le sorrise, spostandosi dietro di lei, in una sorta di abbraccio da dietro.“Sicuro signor Tiziano?” chiedeva ancora lui, accarezzando dolcemente il ventre di lei… “eppure la signora era convinta che le stringesse troppo qui su…” e lo diceva facendo scorrere le mani fino a passarle sotto i seni…Serena sentiva già le gambe tremare, sottoposta alle vibrazioni del cilindro e, istintivamente, tirava sui legacci, per tentare di fermare le mani di Marco, che a quanto pareva era deciso ad offrire al vicino un’esperienza da ricordare… ma era bloccata… le mani legate, il corpo di Marco che la premeva contro il davanzale… e la voglia… la voglia che le impediva di ragionare… la sua figa che gocciolava lungo l’interno delle cosce…“No, no” diceva Tiziano, strabiliato “non sfigura proprio… anzi…” continuò, incapace di deviare lo sguardo da quel corpo… sentiva il cazzo duro come poco prima, non sapeva perché, ma quella troia aveva deciso di farlo impazzire quella mattina… Troia, proprio una troia… pensava mentre la guardava muoversi palesemente eccitata, mentre le mani del suo capo andavano ora ai capezzoli… ...
    ... vedeva quelle dita girare intorno a quei chiodini, con lei che si dimenava tutta…“Vedi Serena? Tu dicevi che si vedevano troppo i tuoi capezzoli…” diceva Marco guardandola e continuando a stimolarle i chiodini duri come marmo da sopra il tessuto.La testa di Serena si inarcò all’indietro… lo scavare del cilindro, assieme a quella lenta masturbazione dei capezzoli la stava guidando verso il godere, lì, davanti ad un uomo che da quel giorno in poi l’avrebbe guardata non più come una signora distaccata, ma come una vacca pronta a tutto…“M-marco… t-ti prego… oddiooo… oddiooo…” sussurrava Serena mentre tirava come una forsennata sui legacci, umiliata, esposta, ma soprattutto delirante…“Vuoi che spenga puttana?” chiedeva Marco in un sussurro.Eccola la domanda che la mandava in crisi… lo voleva? Troppo stimolata, troppo portata al limite… se ne voleva infischiare di dove fosse e davanti a chi… voleva urlare il suo orgasmo, voleva cazzo, voleva cazzo!!! Ma al solito il gioco sadico in cui Marco la trascinava le imponeva un’unica scelta… non poteva, non lì… fu quindi con disperazione che rispose…“S-sì… bastar… sì signore… sì!” diceva continuando a dimenarsi contro di lui, ormai al limite…Il cilindro si spense… la voce di Marco all’orecchio…“ora ubbidiente… e sorridente, puttana…” disse lieve, per poi tornare a rivolgersi a Tiziano, che li fissava…“Sa, signor Tiziano, la nostra bella Serena è sempre così insicura riguardo al suo vestire, non è vero Serena?” chiedeva sempre cingendola da ...
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