1. Un tuffo nel passato


    Data: 17/01/2018, Categorie: Etero Autore: SexyBrizzolato

    Me ne sto seduto nella penombra della stanza. Sfogliando nervosamente uno dei tanti libri a disposizione della stanza, L'amore ai tempi del Colera, mi chiedo quanto questa storia possa paragonarsi alle nostre vite. Forse poco, forse tantissimo; non so. Ricordo vagamente la trama: gente che si cerca, che si trova quando non è ora, che si separa in attesa del momento giusto che forse non arriverà mai. O forse è passato, lasciando i protagonisti nella malinconia di un passato pieno di sogni. Di certo c'è che questo romanzo mi fa sentire parte di un racconto immortale. Immortale come ciò che provo per te.
    
    Richiudo improvvisamente il libro ticchettando ansiosamente sulla copertina. L'attesa mi logora, mi fa pulsare il cuore in modo irregolare. I respiri si fanno sempre più profondi, e come se non bastasse, inizio a sudare.
    
    Lungo il corridoio, i passi cadenzati dei tacchi annunciano il tuo arrivo. M’irrigidisco di colpo. Persino il cuore sembra smettere di battere. I pensieri si gelano, l’ansia mi graffia l'animo e mi chiedo se davvero sia tu.
    
    Mi domando come sarai cambiata a distanza di tutti questi anni, se in realtà là fuori non sia mia moglie che ha scoperto tutto, o se non ci sia il tuo compagno consapevole del nostro incontro. Mi chiedo se non sia stato uno sbaglio vedersi, se…
    
    I passi si fermano proprio davanti alla porta. Un attimo che sembra non voler finire e finalmente la porta si apre.
    
    La luce del corridoio t’irradia come fossi un angelo. Ne rimango ...
    ... abbagliato, rapito, turbato. Ogni pensiero scompare, lasciandomi in un silenzio assordante.
    
    Scatto in piedi, più per istinto che per educazione. Mi sorridi, e senza staccare il tuo profondo sguardo scuro dal mio, spingi la porta fino a farla chiudere.
    
    Pur con la scarsa luce riesco a capire che sei stupenda, bellissima al punto che i miei occhi sembrano non volersi saziare di te. Non mi rendo neppure conto di fissarti rapito, incapace di dire o fare qualcosa, nonostante siano passati anni dall'ultima volta che ci siamo incontrati. Sei come ti ricordavo e sei più di quanto ricordassi: sei donna. Una conturbante creatura sicura e femminile che si presenta a me dopo tutto questo tempo in un abito che non nasconde le sue bellezze, anzi, che ne accentua le curve, ben lontano dai jeans e magliette di una volta. Le tue raffinate scarpe dal tacco pronunciato, le tue velate calze nere, i tuoi capelli castani e selvaggi; tutto, ogni piccola parte di te sottolinea il tuo fascino, la tua crescita, la tua femminilità. Ma i tuoi occhi gioiosi, il tuo sorriso dalle labbra invitanti sono gli stessi che mi hanno segnato l'anima, per sempre. D'improvviso, il mondo circostante scompare, i ricordi svaniscono, gli anni son persi e io mi ritrovo davanti alla mia prima Donna, pronto a sfidare l'intero mondo. Il buio della stanza diventa l'oscurità delle notti folli che passavamo insieme, rifugiati ovunque affinché i nostri corpi s'incontrassero, in cui scappavamo da chi ci voleva lontani dai loro ...
«123»