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Data: 17/01/2018, Categorie: Trans Autore: Alessia tv, Fonte: EroticiRacconti
... a niente; avevo quel cazzo in bocca che mi scopava e si ingrandiva ad ogni succhiata e ogni bacio sul prepuzio; passavo la lingua su tutta la carne percependo un sapore inebriante specialmente quando il primo liquido seminale fuoriusciva dal prepuzio. Facevo fatica ad ingoiarlo al punto che sentivo i conati di vomito quando cercavo di farlo scendere ancora più giù. Lei mi dava indicazioni di come dovevo baciarlo e assaporarlo (ero ancora alle prime armi) e prendendomi con le mani sul collo iniziò a scoparmi la bocca dicendo che ero una brava troia e che stavo imparando in fretta. Dopo una ventina di minuti il cazzo era diventato mastodontico: potevo vedere le venature che lo rendevano ancora più grosso e li iniziai a pensare a quando si sarebbe decisa di penetrarmi. Non ero vergine dato che mi ero già sollazzato: ora avevo un altro cazzo vero dentro la bocca che a fatica avviluppavo tra le labbra e tra poco avrebbe penetrato il mio culetto. Giunta al massimo mi ordinò di girarmi e di mettermi con le ginocchia sul bordo e la testa e il petto verso il basso; in quella posizione mettevo ben in vista il mio culetto liscio e rotondo pronto ad accogliere quel cazzo asinino. Mi sentivo una puttana in quella posizione ma la cosa mi eccitava ancora di più. Mi ordinava di allargare bene le gambe e premendomi sulla schiena mi fece abbassare ancora per sistemarsi tra le mie gambe. Aveva spostato il perizoma e iniziava a toccarmi con le dita e la mano tutto il culetto assaggiando il mio ...
... buchetto per aria. Aveva preso un unguento dicendo che aveva anche delle proprietà emollienti e fungeva anche contro il dolore. Infatti aveva intuito che ero stretto e quasi vergine ma alla fine mi voleva e iniziando a infilarmi prima un dito poi due inseriva il lubrificante dentro per farmi rilassare e massaggiando i glutei cercava di prepararmi a quella prova di sicuro dolorosa. “Penso che ora sei pronta; ti sento rilassata e i muscoli dello sfintere sono ben allentati e tu sei molto eccitata” mi disse poggiando la cappella grossa come un pugno sul buchetto. Io chiusi gli occhi e aspettavo che iniziasse a premere cercando di pensare ad altro e rilassare i muscoli del culetto. Ormai ero lì e non potevo avere ripensamenti ma solo cercare di godere di quei momenti e assaporare tutto quel cazzo dentro di me. Sentivo la pressione di quel tronco che iniziava a farsi spazio dentro di me; il buchetto iniziava a dilatarsi sotto quella spinta ora più energica ora più lenta per abituarsi. Io stringevo le lenzuola con le mani e con i denti e premevo la bocca sul materasso per non gridare. Pensavo che mi stesse squarciando e che sarei dovuto andare in ospedale per farmi ricucire il culetto. Iniziai a sbattere il pugno sul materasso quando con una spinta più decisa la cappella entrò dentro di me e gridando feci dei movimenti di fianco ma ero bloccato dalle sue forti mani e dal quel poderoso chiodo dalle dimensioni equine. Anzi, più mi muovevo e più sentivo dolore perché dilatavo il buco ...