1. Angela


    Data: 30/08/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: MasterAle, Fonte: EroticiRacconti

    Mentre stò raggiungendo la stazione centrale di Milano, mi arriva un tuo messaggio: “sono alle porte di Milano, aspetto il Tuo ordine Padrone!” Scrivo il messaggio per te e sorrido: “ vai in bagno, togli gli slip e infilali nel reggiseno. Mettiti l’ovetto. Appena ci vedremo mi darai in mano prima lo slip e poi il telecomando.” So che seguirai alla lettera il mio ordine, infatti non appena i nostri occhi si incrociano infili una mano nella scollatura della camicia e appoggi nella mia mano protesa i tuoi slip umidi. “ecco Padrone”, qualcuno si volta ed osserva cosa succede, alcuni occhi sono sgranati ma non mi curo di loro ed annuso il tuo perizoma di pizzo nero e l’afrore che mi coglie è molto marcato. “brava cagnolina” e tirandoti la coda esploro la tua bocca con la mia lingua. Appena ti libero e riallungo la mano mi dai il telecomando, che prontamente metto al massimo, sospiri e reclini la testa “ti prego Padrone...” Da una settimana non hai la possibilità di venire, anche se devi masturbarti tre volte al giorno ed ora sei al limite. Spengo l’ovetto, “non ancora cagnolina, abbiamo un piccolo pezzo di strada da fare” Faccio cadere il pacchetto di fazzoletti, mi guardi e capisci subito, ti pieghi a raccoglierlo mantenendo le gambe tese e ne approfitto per darti una sonora sculacciata per la quale mi ringrazi. Ti abbraccio prendendo un seno ed accarezzandolo mentre faccio ripartire l’ovetto. Cammini in maniera strana ed ad un occhio attento non sfugge l’alone scuro sui tuoi ...
    ... leggins. Dopo qualche secondo abbasso la velocità al minimo e vario la vibrazione, sento che perdi un passo, “tutto bene?”, “Padrone non resisto, ti prego...” Siamo all’entrata dell’hotel e, dopo aver messo una vibrazione media, ti mando a fare il check-in mentre io mi accomodo su di una poltrona e fisso lo sguardo sulla receptionist che sempre più a disagio, sbriga in fretta le pratiche e ci fa accompagnare alla nostra stanza. Chiudo la porta, afferro i tuoi polsi e bloccandoti le mani dietro la schiena, ti spingo contro il muro, ti alzo le mani sopra le testa e ti sussurro “ ora stai ferma, altrimenti sai cosa ti succederà...” Lascio i polsi e mordo il tuo collo, ti apro la camicia e scodello i seni strizzando subito dopo i capezzoli. Il tuo respiro si fa affannoso, mordicchio il capezzolo sinistro mentre sfioro la tua figa da sopra il leggins, “apri la bocca”, lo fai e, mentre ti sputo sulla lingua e un dito strofina il clito, vieni. Sposto la mano sul tuo collo e stringo. “cosa hai fatto? Non ti ho dato il permesso di venire e nemmeno me lo hai chiesto” Tremi e spalanchi gli occhi. “scusa Padrone, non ho saputo resistere, scusa” Ti tolgo la camicia e ti butto prona sul letto, ti ordino di non muoverti e basta l’intonazione della mia voce a tenerti ferma. Ti lego le mani alla testata del letto, quindi passo ai piedi, una volta bloccati anche quelli mi avvicino al tuo viso, lo sollevo tirandoti per i capelli e ti mostro il coltellino che tengo in mano, un lampo di timore ti ...
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