1. Molestie per una futura mamma


    Data: 30/08/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Cetty, Fonte: EroticiRacconti

    Oggi è il 30 gennaio 2018 e adesso sono le ore 18 circa; mi trovo qui a Palermo, la mia città, in casa; sono tornata dall'ufficio verso le 14.00; ho preparato da mangiare per i miei familiari, quindi ho guardato un po' la televisione, per dedicarmi poi a sbrigare le comuni faccende domestiche. Mi avvicino alla finestra e guardo un po' da dietro i vetri: il cielo è nuvoloso, forse pioverà; guardo le macchine che si muovono per la strada: ma dove andrà tutta questa gente, non lo so; sono sola con me stessa, come spesso sempre più spesso accade. Qualche volta mi sono collegata la sera a leggere le storie pubblicate su questo sito ed è da un po' che ci penso e finalmente ho deciso di dare anche io il mio contributo, con un piccolo episodio realmente accaduto anni addietro, breve, semplice, senza situazioni iperboliche, ma che mi ha toccato profondamente. Non so bene veramente perché racconto tutto questo a voi o forse si, non lo so! Forse è un estremo tentativo catartico di cercare qualcuno che possa giustificare certe mie sensazioni durante ciò che è successo e certi silenzi che ne sono seguiti o che almeno mi aiuti ad elaborarlo. Ma andiamo con ordine, intanto mi presento: mi chiamo Cetty, ho 50 anni, vivo a Palermo, sono sposata con Roberto e sono ragioniera di professione. Non ho paura di essere individuata, ho 50 anni, non sono più una ragazzina e certe cose non mi fanno più nè paura, nè rossore. Potrei anche dichiararmi con nome e cognome, fornire e-mail e cellulare e se ...
    ... non lo faccio è solo per evitare i soliti guastafeste. naturalmente in privato sono pronta a confrontarmi con chiunque voglia seriamente dialogare con me! Se qualcuno mi riconoscerà potrà tranquillamente dirmelo in forma privata. Fisicamente sono bionda, occhi azzurri, 1,60 circa di altezza, capelli lievemente mossi sulle spalle, terza di seno. Il fatto che voglio raccontarvi risale a circa 20 anni fa, quando ero incinta, appena entrata al nono mese di gravidanza. Da quando tre mesi prima mi ero ritirata dal lavoro, per entrare in maternità, ero sicuramente più rilassata: allora lavoravo presso uno studio legale come segretaria, lavoro veramente al limite della decenza: stipendio da fame, orari impossibili e poi il concetto di segretaria molto allargato, nel senso che oltre ai compiti di ufficio veri e propri ero costretta anche ad occuparmi di cose che con la figura di segretaria poco ci stanno: la mattina arrivavo presto verso le 6, controllavo che tutto fosse in ordine, mi toccava svuotare i cestini dell'immondizia e i posacenere, pulivo il bagno, rassettavo le scrivanie, per poi passare al lavoro vero e proprio; tra i vari compiti extra c'erano l'acquisto dei quotidiani, tre copie di ognuno per i tre avvocati, il tabacco da pipa per l'avvocato Giorgio, pagamento di bollette di casa, comprare acqua, detersivi, carta igienica, etc. Per fortuna da due mesi tutto questo era sospeso. Mi ero da poco riappacificata con mia sorella e questo mi aveva reso ancora più serena. Quella ...
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