1. To sink. Affondare... terza parte. (di Flamerebel e Tibet )


    Data: 30/08/2017, Categorie: pulp, Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Poco dopo siamo nuovamente in macchina. Dei raggi di sole riflettono nello specchio facendomi stringere gli occhi. Guardo il sole morire dietro l'orizzonte. Siamo silenziosi, entrambi chiusi in pensieri che non vogliamo esternare. La casa della veggente si trova nella periferia est, una zona desolata, marcia e squallida. La casa veramente è una vecchia mobile degradata. Batto forte alla porta e la sua voce gracidante ci invita ad entrare. C’è un odore strano all'interno, non definibile ma da il volta stomaco. La donna siede su un divano rattoppato, basso. Ha un gatto nero con se, seduto sul grembo e gli dona carezze sul capo. Le sue mani sono piccole e tozze, grassocce con unghie lunghissime. Sulla cinquantina ma dimostra qualche anno in più. È grassa, molto grassa, vestita di nero, si notano i rotoli in rilievo da sotto il tessuto. È bassa, un faccione cupo con capelli corti e ricci, sguardo sottile. È ambigua nei modi e nel porsi. I suoi occhi studiano lascivamente Lev. Ha una propensione per gli uomini muscolosi e i cazzi grossi, quello del mio amico lo è. -Salve Delia- mi annuncio -Raissa, quale piacere…- -Come te la passi, Delia?- -Niente male, cara, vuoi farti leggere la mano?- -Non io Delia, ma il mio amico...- Alla grassona si accende lo sguardo con una luce lasciva nel guardare l'uomo. -Mi devi ancora soldi Raissa- -Lo so, ma al momento siamo al verde…- -Allora dovrai venire una prossima volta- Non posso lasciarla sfuggire. -Senti Delia, il mio amico qui ha ...
    ... problemi seri… e io gli ho spiegato quanto tu fossi capace e buona. Sei la migliore sul campo. – La donna annuisce. -In più devo sapere dove si trova Marc, abbiamo litigato e…- scuoto il capo recitando la parte della vittima. Ho fatto centro. -Bambina cara lo sai che lui non fa per te…- - Lo so Delia, ma devo sapere, è venuto da te?- gli chiedo speranzosa. Lei annuisce. Sospiro. Lev è muto, non partecipa. Siamo seduti su due poltrone piene di polvere. Difronte alla grassona che lancia occhiate ammiccanti al bruto. -Ti ha detto dove si trova ora?- Delia tentenna. Vuole soldi o altro in cambio. Lo vuole prima di parlare, sa il fatto suo la cicciona. -Al mio amico piacciono le donne in carne, vero Lev?- lo guardo incitandolo. -Potrai averlo. È tuo. In cambio gli leggerai la mano e ci dirai dov’è Marc. Ultimatum, prendere o lasciare.- La donna abbocca, eccome se abbocca. -Io vado fuori- dico alla fine ma Delia ha occhi e bocca solo per il bestione. Mi chiudo la porta alle spalle e mi dirigo sul retro. Lesta. Dietro un cespuglio trovo ciò che cerco: la valigetta nera. La apro. Rovisto tra le carte e afferro il foglio. I codici sono lì. Rimetto tutto apposto, tranne il foglio che contiene I codici, quello lo infilo nelle mutandine. Torno davanti alla porta. Aspetto... ascolto. Ma che partita stiamo giocando? Raissa neanche sa dove sta Sopron e la cosa della madre morta uccisa è una gran balla. Conosce Budapest quanto e forse meglio di me, che bugiarda puttana! Non è quella che dice, è ...
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