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La mia prima volta come Manuela
Data: 20/01/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Manuela_trex
La prima volta come Manuela Questa storia personale mi è accaduta quando avevo il lato B vergine. Ero andato a trovare una volta un trans leggendo un annuncio sul giornale. Era una delle mie prime esperienze in materia. Mi ero trovato molto bene con lei. Si chiamava Valeria e a vederla sembrava proprio una donna giovane, esile, con un vestitino a fiorellini, niente di trasgressivo. Una dolce donna con in più un attrezzo niente male. Mi era piaciuta tanto che mi sono detto che sarei ritornato a trovarla. Per questo le ho chiesto quando potevo trovarla lì in quell’appartamento nella Suburra di Roma. Lei mi disse di martedì e giovedì. Passato un po’ di tempo, memore di quel dolce ricordo, sono tornato in quel palazzo dove lei riceveva i suoi clienti. Aveva un mini appartamento in un mezzanino. Bussai alla sua porta una volta, una seconda e cominciai a pensare che avevo fatto un viaggio a vuoto. Così stavo per andarmene quando dal piano superiore si è affacciato un tipo che aveva l’aspetto di un Mastrolindo, per capirci, che mi chiedeva cosa cercassi. Gli risposi che cercavo Valeria. Lui disse che in quel giorno non s’era fatta vedere ma se volevo potevo salire su da lui. Così feci pensando che ci fosse una dolce alternativa, Entrando in casa lui mi disse che lì c’era una signora che l’ospitava che poteva fare al caso mio oppure c’era la possibilità che lui si prestasse ai miei desideri. Io gli proposi di fare una cosa a tre, Era un’idea che girava da tempo nelle mie fantasie. ...
... Lui mi rispose che non era possibile perché con la signora era amico e che l’ospitava da quando era uscito dal carcere e che lei si vergognava di fare sesso alla sua presenza. Io rimasi titubante ma lui mi prese per il braccio e mi invitò a seguirlo in camera dicendo: “Dai vieni con me, ci divertiremo. In carcere si imparano tante cose se hai bisogno di fare un po’ di sesso, sia a darlo che a prenderlo”. Convinto o non convinto lui mi trascinò dentro e chiuse la porta. Mi disse quindi di spogliarmi mentre lui già lo faceva. Io ero intimorito ma non opposi resistenza e mi spogliai. Lo vidi allora nella sua nudità. Aveva dei muscolo pettorali rilevanti, un paio di tatuaggi di quelli rozzi fatti alla buona in carcere, in uno c’era scritto “Marco for ever”. Più in basso aveva un coso un po’ piccolo rispetto alla mole del suo corpo. Mi venne quasi da ridere ricordando la vecchia barzelletta:“Ma quale bomba e bomba. Una miccia così piccola hai?” Mi invitò allora a distendermi sul letto. Io mi allungai pancia all’aria ma lui con un esperto movimento mi rigirò con il culo all’aria. Si distese sopra di me e comincio a baciarmi dietro le spalle, poi sul culo. Poi risalì su leccandomi fino a baciarmi dietro l’orecchio e dicendomi: ”Oggi sei la mia donna. Ti voglio scopare. Come vuoi che ti chiami?”. Io ero tutto un vibrare sopraffatto dal piacere e non avevo forza o voglia di ribellarmi. Allora gli risposi: “Mi chiamo… Manuela. Chiamami Manuela”. “Si Manuela. Mi piaci Manuela.” E comincio ...