1. Lo meritava tutto.


    Data: 24/01/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Mega_man, Fonte: Annunci69

    "Ci pensi che su questo bancone, tra poche ore, ci berranno tante persone, compreso il tuo ragazzo?"
    
    Dissi mentre inculavo con forza Amanda, con due dita nella sua bocca e i capelli ben stretti nella mano.
    
    Non rispose, ansimava solo e si faceva trasportare dall'amplesso violento e liberatorio, succube delle mie sferzate. Le meritava tutte, perché era bona da impazzire, ma le meritava soprattutto perché si era fidanzata con una persona che aveva sgarrato troppo con me, su lavoro. Ed io sono un finto buono, ma di questa storia parleremo meglio in futuro.
    
    Amanda è una ragazza di 20 anni, bassina, bionda con grossi boccoli a metà spalla, sodissima e con un bel seno abbondante per la sua statura, che con la mia mano palpavo pienamente. Un culo sodo e due gambe pronte ad aprirsi a me come a nessun altro, neanche al suo fidanzato.
    
    Era una mia dipendente, e quel giorno ci vedemmo due ore prima di aprire il mio club.
    
    "io sarò pure il diavolo" le dissi appena varcò, cercando di non farci vedere da nessuno, la porticina d'ingresso "ma tu accetti ogni mia proposta malsana"
    
    "Lo sai che non ti so dire di no. Quanto tempo abbiamo? Dov'è Bruna?"
    
    Bruna era la mia fidanzata, estremamente gelosa e possessiva. Una ragazza bellissima, focosa e vogliosa, ma non mi bastava. Sono fatto così, un po' me ne pento, un po' mi arrendo a me stesso, alle tentazioni.
    
    "Abbiamo due ore libere, mi stai facendo impazzire da giorni, devi pagare per tutte le volte che ti sei abbassata in ...
    ... quel modo erotico, lo so che lo fai apposta"
    
    "allora fammi sentire cosa mi merito" guardandomi, sorniona, già in procinto di spogliarsi.
    
    Chiudemmo la porta, me la trascinai per mano dietro al bancone e iniziai a baciarla. Rovistai per tutto il suo corpo, liberai il seno dalla gabbia del maglione e leccai avidamente quei capezzoli giovani e duri. Un momento meraviglioso, ogni centimetro della sua pelle era teso e pronto, era mia, in quel momento potevo mordere ogni angolo di carne.
    
    Si inginocchiò ai miei piedi e mi sbottonò il pantalone, il mio cazzo non aspettava altro. Baci, leccate lungo tutta l'asta, cercava di ficcarselo in gola ma arrivava solo a metà, si impegnava tanto da lacrimare, una dipendente proprio modello. Qualche minuto di trattamento di lingua e la feci alzare, la girai, le abbassai leggermente il jeans, solo quanto bastava a far uscire ilculo da fuori, e senza troppi complimenti sputai sul buco posteriore. L'avevo sverginata io analmente, mesi prima, sapevo bene che quel buco era solo mio, e stavolta ne avrei approfittato.
    
    Iniziai a infilarlo con poca forza, ma la voglia di dominarla era tanta che non attesi molto che si adattasse il muscolo, volevo sfondarla, farla zoppicare, volevo lasciare forte il segno della mia presenza su di lei e sul suo culo.
    
    Una posizione oscena, ragazzina ventenne inculata a 90°, brutalmente, dal suo capo, sul bancone del club dove entrambi lavoravano, a pochissimi minuti dall'apertura, quando centinaia di persone ...
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