Tanto va la gatta al lardo...
Data: 31/08/2017,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: iprimipassi, Fonte: RaccontiMilu
... fosse successo qualcosa�, le dissi, facendo aderire il mio corpo al suo e portando le mie mani sulle sue spalle.�Non sono venuta a farmi scopare da te. E� finita tra noi�, rispose, con già la voce spezzata.�Certo� è stata sicuramente un�idea di Paperon de� Paperoni venire in una pizzeria da menu turistico invece di portarti in un ristorante da cinquanta Euro a piatto per impressionarti�, incalzai, cingendole la vita con un braccio per stringerla a me.�Lasciami� non sono più tua ormai. Fattene una ragione. Lui mi piace davvero�.Risi, stavolta senza trattenermi. �Ma chi, quello degli occhi luminosi come frammenti di stelle? Ma piantala�, ironizzai, facendo risalire la mia mano libera sotto la sua gonna.Non replicò, ma il suo respiro accelerato e gli occhi persi nel vuoto furono più che eloquenti.Giunto al bacino, strattonai le mutandine verso il basso, fino a fargliele scivolare alle caviglie. Mi chinai in avanti per avvicinare la bocca alla base del suo collo. Lo morsi, facendola sussultare e lasciandole un segno evidente, poi giunsi al suo orecchio. �Allarga le gambe. Voglio scoparti intanto che quel coglione si inventa una metafora pure sui capelli�.�Sei un bastardo�, sussurrò ansimante.�E tu la mia puttana. Mia. E� chiaro?�, le dissi, sbottonando i pantaloni per tirar fuori il mio membro teso, appena prima di indirizzare il glande gonfio tra le sue labbra fradice dopo averla forzata a chinarsi in avanti.�Tu� non� puoi��, provò ad obiettare tra un sospiro e l�altro.Prima ...
... che finisse di parlare, le premetti una mano sulle labbra e la riempii con un solo colpo, profondo e selvaggio. Dell�urlò che lanciò si percepì solo un lamento, soffocato dal mio palmo che la imbavagliava.�Tu. Sei. La. Mia. Puttana�, le ripetei, affondando con forza in lei ad ogni parola, e sentendola bagnarsi tanto che i suoi umori invasero anche i miei peli pubici oltre a spandersi tra le sue cosce. Appena terminai di scandire la frase, si accasciò completamente sul lavandino, esponendo ulteriormente il suo sesso alla mia azione.Senza smettere di coprire la sua bocca, e ponendo l�altra mano tra il lavabo e il suo ventre per attutire i colpi che questo avrebbe ricevuto, aumentai il ritmo della scopata in maniera esponenziale. Entravo e uscivo da lei sempre più rapidamente, penetrandola sempre più a fondo. Ginevra tentava di dimenarsi ma, bloccata com�era dal mio corpo, non poteva far altro che urlarmi nella mano e tentare di mordere le dita che arginavano il suono dei suoi gemiti. Come di consueto, venne poco prima di me. E, come sempre, io non rallentai per darle tregua. Smisi di premerle la mano sulla bocca infilandovi dentro due dita, così che potesse succhiarle e leccarle, mentre paonazza, ansimante e semiriversa su quel lavabo, continuava a subire i miei colpi sempre più veloci. Solo qualche secondo più tardi, la inondai di tutto il mio piacere, intanto che mi stringeva tra i denti l�indice e il medio e inarcava la schiena per farsi riempire il più possibile.Dopo essere ...