1. Il mio cazzo e tu


    Data: 16/08/2017, Categorie: Etero Poesia, Autore: PezzoRaro, Fonte: RaccontiMilu

    Il mio cazzo per te, qua e adesso, fosse solo per i tempi in cui te ne davo a più non posso. Questo bello, enorme, tormentato cazzo, che ancora saluta la tua vista issandosi al cielo, come un tronco secolare che penetra la terra per metri umidi e profondi. Il mio cazzo, già, che vogliamo fare? Ti vorrei incontrare per strada per caso, cacciarmelo da fuori dove capita e mettertelo in mano. Che c'&egrave, sorpresa? Ti piace il cazzo, e io l'ho sempre saputo. Ti piace così tanto che invece di schiaffeggiare me accarezzi lui, ci muovi le dita sopra, gli concedi senza vergogna tutto il tatto che hai nelle mani. Ci pensi ancora vero? Voglio tenertelo davanti alla faccia mentre ti inginocchi alla sua possenza. Voglio che lo guardi bene, che ne senti l'odore, voglio che la saliva nella tua bocca inizi a bollire. Voglio che lo fotografi e che il tuo fidanzato sgami la foto sul tuo cellulare. Voglio che tu ne faccia un calco e che lo appoggi sul comodino dove dormi con il cornuto. Eh già. La situazione &egrave quella che &egrave, ma sono già 10 minuti e tu ...
    ... continui a tenermi il cazzo in mano e ti piace, l'ho sempre saputo. Segui il percorso delle vene con le dita, avvolgi le palle nel palmo della mano e accarezzale. Voglio che non ti stacchi mai. Voglio che mantieni quella faccia da papera imbarazzata e che alla fine me lo dici, un sussurro disperato a cui tocca trasportare le parole che non riesci a far abortire: �hai un cazzo stupendo�. Me lo dicevi sempre, ricordi? A lui non lo dici, lui ha da lavorare stasera e a te, non dimentichiamolo, piace da morire il cazzo, il mio cazzo, sempre e comunque. Questo cazzo bello, enorme, tormentato di cui conservi ancora i ricordi dentro alla carne, l'odore nelle narici, il sapore nella lingua, la consistenza addosso alla pelle e la sincerità a fior di occhi. In definitiva, vorrei che tu dessi un senso a questo cazzo e lo prendessi per quello che &egrave, prendere o lasciare, scusa il doppio senso. Ora devo andare, &egrave mezz'ora che mi massaggi il cazzo e non vorrei venirti addosso in mezzo a 'sto casino. Pensaci bene, sì, ci penserai, penso proprio di sì. Ciao. 
«1»