Un Mondo Spietato cap. 3 Collana Il Dravor Vol. 1
Data: 30/01/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Koss
... dirmi cosa posso o non posso chiederti. – Zuna fece una pausa e poi velenosamente le alitò sul volto. – puttana io di te so tutto e posso fare di te quello che voglio. Anche venderti subito. Non osare nasconderti dietro il mio amante, ti conviene essermi fedele perché ti rovino in un attimo. - Saa pianse dolorosamente, ma non era il male al braccio che la faceva piangere, Zuna continuava a strattonarla, ma Saa capì anche che aveva scoperto tutto. Padrona… – implorò la schiava, ma Zuna non le diede respiro. – Vieni con me puttana. Zuna la spinse in avanti e Saa piangente fece strada. Zuna la diresse verso il centro minacciandola con il frustino che portava sempre con sé. Saa camminava piangente ed umiliata, ora che si stavano avvicinando al centro ricominciarono ad incrociare sempre più gente. Saa cercava di trattenere le lacrime, ma l’onta di dover camminare pungolata dal frustino della padrona era troppo forte, Saa non era mai stata così pubblicamente umiliata ed ormai da moltissimi anni Koss le riservava quel trattamento solo in privato. Gli schiavi e le schiave che incrociarono le due belle donne si ritrassero impauriti abbassando gli occhi. I dravoriani invece seguirono la scena sorridenti, le popolane incoraggiarono Zuna che non aveva bisogno di essere incitata per oltraggiare Saa. Saa piangeva disperatamente anche perché sapeva che Koss in quel caso non avrebbe potuto aiutarla. Zuna e Saa attraversarono la piazza e montarono in carrozza. Negli ultimi cento metri Zuna ...
... aveva smesso di dare spettacolo, così il cocchiere pur vedendo che Saa era scossa non poté capire cos’era successo. La carrozza si diresse fuori città, ma appena uscita dal centro il cocchiere ricevette l’ordine di recarsi al mercato degli schiavi. Saa aveva ripreso a piangere. – Zitta stupida e non piangere. Per farla finita devi solo parlare. - - Non posso padrona. Non posso, la prego. - - Vedremo. - Arrivarono in una zona molto tranquilla, il mercato era aperto al pubblico, ma la folla c’era solo in occasione delle aste. Il mercato era un insieme di capannoni e di recinti all’aperto. Nel mezzo dei capannoni c’era un vasto spiazzo al centro del quale c’era un palco, era lì che si svolgevano le aste. Zuna scese dalla carrozza e seguita da Saa si diresse verso una casa in legno che sorgeva attigua al capannone, era l’ufficio del samor, il mercante di schiavi. Sulla porta c’era uno schiavo, Zuna l’apostrofò. – Devo vedere il tuo padrone. - - Sì padrona. – Lo schiavo la fece immediatamente entrare, in altri casi avrebbe risposto - vedo se è libero, - ma quella padrona le sembrava particolarmente suscettibile e non se la sentì di contraddirla. Mentre lo schiavo le faceva strada Zuna disse a Saa - aspetta qui e non ti muovere. - Saa sapeva che Zuna non poteva venderla, ma era egualmente terrorizzata, la sua era una situazione molto difficile, se Koss avesse conosciuto il suo segreto non poteva immaginare quanto male avrebbe reagito. Mentre il suo cervello era alla ricerca della ...