Il mio primo footjob
Data: 31/01/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti
Iniziava a far caldo, era metà maggio, ed io ero stata tutto il giorno in giro per fare la spesa, passare in farmacia e altre cose così. Dovevo solo più passare dalla lavanderia self-service. Quando arrivai erano ormai le otto di sera, scesi dalla macchina misi la roba da lavare in un carrello fornito dalla lavanderia ed entrai. Il locale era vuoto a parte un tipo sulla trentina, biondo, un bel ragazzo, lo salutai: «Buonasera», e lui mi rispose cordialmente: «Anche a lei». Iniziai a mettere la roba nella lavatrice, ed anche il ragazzo faceva la stessa cosa. Avevo molta roba da lavare e non ci stava tutta in un carico, quando la lavatrice fu piena, però, dovetti andare a prendere il detersivo in macchina, e ne approfittai per prendere una boccata d’aria, faceva molto caldo nella lavanderia. Non lo trovai subito in mezzo a tutte quelle borse della spesa, quindi persi qualche minuto. Ero sudata e non vedevo l’ora di aver finito per farmi un bel bagno rilassante. Quando rientrai vidi che l’uomo era chinato sul carrello con la mia roba che non era stata nella lavatrice, mi avvicinai e vidi che stava annusando le mie calze sporche. «Scusi, cosa sta facendo?», gli chiesi senza preamboli. «Niente, è solo che le sue calze hanno un profumo buonissimo!», rispose l’uomo senza scomporsi, «anzi, mi piacerebbe molto sentirlo direttamente dai suoi piedi, che immagino siano bellissimi», continuò impertinente. “Questo è proprio un pervertito», pensai. «In questo momento non penso proprio che ...
... siano profumati», gli dissi pensando di dissuaderlo. «La prego lasci giudicare a me», quasi mi supplicò l’uomo. “È solo un povero disgraziato, mi sa. Un annusatina ai miei piedi sudati lo farà desistere”, pensai alzando un piede sul carrello della roba sporca. Lui ci si avventò sopra ed in un attimo aveva già slacciato le stringhe della scarpa da ginnastica. Si voltò e mi guardò negli occhi, notai che aveva dei bei occhi verdi, e mi disse incredulo: «Davvero posso annusarle i piedi?». «Se proprio vuoi sì, ma non ti invidio! Ah, e dammi pure del tu!», gli risposi quasi divertita. Lui tutto contento si voltò di nuovo verso il mio piede: tolse la scarpa e, visto che le calze me le ero tolte per metterle a lavare, iniziò ad annusare il mio piede nudo. L’odore era intenso, ma non eccessivamente sgradevole in quanto i piedi me li ero lavata prima di uscire di casa. L’uomo ne sembrava estasiato: annusava per bene, poi si fermava a prendere fiato osservando il mio piede come se fosse la cosa più bella che avesse mai avuto fra le mani. In effetti non ho dei brutti piedi, anzi: numero 38, le dita non troppo lunghe e regolari, in più li tengo molto curati, usando creme idratanti, quel giorno avevo uno smalto nero. Dopo qualche minuto, la gamba su cui ero appoggiata mi iniziò a fare un po’ male, allora mi sedetti nel carrello pieno di roba sporca; lui allora colse l’occasione al volo per togliermi l’altra scarpa ed iniziare a riservare anche all’altro piede lo stesso trattamento. Ad un ...