1. Una cucina da montare


    Data: 31/01/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Feelrouge, Fonte: EroticiRacconti

    E’ finalmente arrivata. Cavolo erano più di venti giorni che l’aspettavo. E’ mattina presto, squilla il citofono: “Siamo gli operai del mobilificio, ci apre abbiamo portato la nuova cucina e dobbiamo montarla”. Caspita non me l’aspettavo, sono sola in casa e con poche robe addosso. Ok mi metto un qualcosa e li faccio entrare, non vorrei che se la riportano indietro dopo tutto questo tempo. Arrivano, sono in due. Caspita che bicipiti, quel moretto poi….. mmm….. ok dai concentriamoci sulla cucina. Primi mobili in casa, poi altri, ed altri ancora, su e giù per le scale. Fa caldo, il sudore si fa notare, tutti quei muscoli a lavoro che brillano di sudore non passano inosservati. Io con una maglietta bianca leggera ed una culottes, il tutto coperto da un accappatoio per rendermi presentabile senza passare per chissà cosa. Si comincia, primi mobili al loro posto poi altri, lentamente la cucina sta prendendo forma. “Volete qualcosa da bere?” “Magari! fa caldo una birra ci vorrebbe proprio”. Li vedo bere, caspita come sono eccitanti, con quella canotta aderente e striminzita che fa notare tutto quello che si può notare. Vederli un attimo in pausa stendersi e tirarsi quegli addominali mi surriscalda un po’ troppo. “ragazzi fa veramente caldo oggi” e mentre bevo anche io alla bottiglia mi lascio cadere un po’ di birra che si infila sotto l’accappatoio. “Che sbadata” Apro un po’ l’accappatoio, si notano le curve e quella birra che ha reso semi trasparente una parte della maglietta ...
    ... giusto al centro dei miei seni. Li vedo li che provano a fingere indifferenza ma con gli sguardi che non mollano quella trasparenza. Vado a togliermi l’accappatoio e m’infilo una gonna un po’ sbarazzina giusto per stare in casa. Torno in cucina, mi guardano, certo stare con due fusti così solo con una magliettina ed una gonna larga e leggera non lascia indifferenti. Il moretto s’infila un attimo la mano in tasca dandomi le spalle, chissà cosa si sarà smosso la sotto. L’altro, il furbetto, s’infila sotto il lavandino e comincia a lavorare montando e smontando tubi. E mentre tiene impegnato il moretto verso un'altra parte della cucina mi chiama. “Può provare ad aprire il rubinetto quando glie lo chiedo?” Non vedevo l’ora, mi avvicino, sono praticamente sopra di lui al suo lato destro e di lato al lavandino. Lui alza lo sguardo, da li sotto il panorama è quello che ogni uomo desidera vedere. Mi accorgo che i suoi pantaloni lungo la zip sono diventati piuttosto stretti. Mi piace la cosa, mi eccita. Vorrei tanto toccare con mano quei pantaloni per sentire quanto l’ho eccitato. Ora lo faccio morire. Apro le gambe e mi metto su di lui con la scusa di stare meglio di fronte al lavandino. Lui resta interdetto qualche secondo poi riprende a lavorare li sotto il lavandino. “Per favore puoi provare ad aprire e chiudere il rubinetto” Niente apro e chiudo ma niente non esce nulla, mi sa che non sia tanto bravo come tubista. All’improvviso uno spruzzo d’acqua ci bagna tutti. A terra è tutto ...
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