1. Troia, amante, Claudia. *2


    Data: 08/02/2018, Categorie: Etero Autore: daddy7777

    Sono certo mi perdonerete.In questi giorni sono stato fuori città per problemi familiari, e i racconti sono stati pubblicati tramite uno smartphone.Punteggiatura , periodi eccessivamente lunghi , frasi sconnesse , e tanto altro.Oggi, tornato a casa, vi racconto di quando bevve la mia pipì, mischiata con il mio sperma.Le chiesi di venire a casa mia.L'appuntamento, questa volta, era per le 13, via dell'Ammiraglio n.19.Puntuale come sempre, si presentò con un vestitino nero, sopra le ginocchia, una borsa di pelle marrone e un paio di sandali che richiamavano il colore della borsa.La feci accomodare in sala e le camminai dietro, volevo capire che intimo portava.Apparentemente potevo ritenermi soddisfatto, non scorgevo segni di mutandine o perizomi, probabilmente non aveva nulla sotto.Il menù del pranzo comprendeva primo, secondo, dessert.Vino rosso.-“Qui si mangia nudi” , le dissi fissandola negli occhi.-”Nudi?” , balbettava.-”Si , si mangia nudi e si mangia per terra”. “Puoi spogliati nella mia camera, infondo al corridoio a sinistra”.Non disse una parola, si girò perplessa, e si incamminò nel corridoio buio.Io tornai alle faccende domestiche, notando che l'acqua in pentola bolliva abbondantemente.Rigatoni pesto e pancetta.Dopo qualche minuto tornò, completamente nuda, leggermente imbarazzata.-”Adesso spoglia me, Amore”.-”Si”..Mi baciò le labbra con dolcezza e comincio a slacciare la fibbia del pantaloni. Si calò insieme ai miei boxer, baciando lentamente le mie palle.Salì di ...
    ... nuovo, sfilando e gettando via anche la maglia che indossavo.-”Devi restare qui in ginocchio, a terra, accanto le posate” , le intimai con arroganza.-”Dove vai tu?”“Porto il pranzo”.Per fortuna la pentola si era raffreddata.Scolai la pasta e la rimisi dentro, mischiandola con il condimento.Tornai in sala, dove Claudia mi aspettava in ginocchio.Presi la pentola e la poggiai a terra, accanto le sue gambe.-“Amore”.. “Fammi una sega e sta attenta che ogni schizzo finisca sulla pasta”... “E mi raccomando, impegnati, che poi il pranzo si fredda”.-”Tu sei pazzo” , disse lei prendendo tra le mani il mio cazzo duro.-”Talmente tanto pazzo che mentre mi fai una sega sul nostro cibo dovrai chiamare il tuo ragazzo e raccontargli qualcosa, qualunque cosa, purchè lo tieni a telefono finchè non vengo”, e risi.-”La tua perversione non ha limiti” ribattè con aria di sfida.-”Per questo mi desideri tanto”, risposi serio, porgendole il suo cellulare.Cominciò a raccontare a Giulio, il povero cornuto, della settimana appena finita, passata all'università, dei colleghi, dei professori, degli esami imminenti.Continuava a ripete nomi su nomi, io non capivo niente.Mi concentravo, volevo godermi il momento. Volevo cogliere ogni singola espressione di quella Troia, che per piacere stava eseguendo i miei desideri.Con la mano faceva avanti e indietro velocemente, e non resistetti molto.Venni cercando di non ansimare, per via della telefonataMi morsi il labbro inferiore e guardai tutti quegli schizzi bianchi ...
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