1. Gli anni


    Data: 10/02/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Hardcore, Autore: unoduetre

    ... rispetto per lei e per me. Nessuno trascendeva in parolacce o ridicolezze, nemmeno per gioco, nemmeno così, tanto per parlare. Erano li, erano con la mia fidanzata, ma non si azzardavano a trattarla o farla sentire una "puttana". Tutti celavamo un segreto meraviglioso e tutti lo consideravano un legame, non un opportunità.Un giorno quando ci ritrovammo con Roberto, gli dissi di provare a venirle in bocca.Ricordo che lei non proferì parola. Non l'aveva fatto mai nessuno. Tra noi regole non scritte decretavano ruoli ai quali attenersi senza fare obiezioni. Ero io che dovevo dare il via, proprio come era successo nel momento in cui avevo proposto di provare a metterglielo in bocca.Chissà, magari era da un pezzo che avrebbero voluto venirle dentro, ma fino a che non lo chiesi nessuno si azzardò a farlo.Come sempre il primo fu lui, Roberto, il mio preferito, l'amico del cuore.Quella volta non mi mossi di un centimetro. Eravamo noi tre e noi tre rimanemmo a costo di essere scoperti perché nessuno mi avrebbe spostato per controllare.La faccia di Roberto quando schizzò ancora la ricordo bene.Probabilmente il primo vero orgasmo da adulto. Schizzò nella bocca della mia fidanzata sporcandola tutta. Si. Lei non riuscì a trattenerlo, forse non aveva nemmeno idea di cosa sarebbe stato. Lo sperma le cadde dalle labbra imbrattandole il maglione e i pantaloni. Ricordo che quasi pianse dalla paura di quelle macchie, che invece poi poco alla volta evaporarono sole.Non lo dicemmo agli altri. ...
    ... Per un periodo diventò una sorta di segreto che riguardava solo noi tre, poi, Maurizio si fece coraggio e chiese di poterlo fare ed alla fine entrò a far parte della naturale conclusione delle cose.Più difficile fu passare oltre, varcare la linea.Per quello lei non sembrò affatto disponibile.L'avevamo fatto noi, io e lei intendo, ma nonostante questo avere un rapporto completo con i miei amici lo considerava troppo.La convinsi solo molto tempo dopo, quando Daniele compì diciotto anni utilizzando quella come scusa.Ricordo benissimo l'organizzazione della cantina nella quale ci nascondevamo il giorno in cui portammo la brandina.A pensarci oggi quelle quattro mura sporche ed ammuffite sarebbero squallide, ma a quei tempi per noi era come avere una casa dei sogni.Quel giorno volle rimanere da sola, nessuno di noi sarebbe dovuto entrare.Io ricordo perfettamente la sensazione che provai quando uscirono da li.Un miscuglio di ansia, piacere, paura. Nessuno sapeva se l'avevano fatto, se era andata bene, male, tutti li guardammo ed io più degli altri li guardai col cuore in gola.Daniele sorrise mescolando imbarazzo e soddisfazione da sciupa femmine, lei sorrise abbassando la testa ed io dentro esplosi letteralmente. L'aveva fatto! L'aveva fatto con un altro, con un mio amico, l'aveva fatto a due metri da me e quasi certamente l'avrebbe fatto anche con gli altri. Credo che li capii definitivamente che io lei saremmo stati insieme per sempre.In quei via vai che continuavo ligio tra le mura ...