1. The pleaser 2


    Data: 11/02/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: john_galt, Fonte: Annunci69

    ... nuova per te e bla bla bla. Però sei stato tu a chiedermelo, non ti ha forzato nessuno"
    
    "Lo so ma ti ho detto... Avevo bevuto, poi non scopavo da tanto..."
    
    "Se non scopavi da tanto mi chiedevi il culo no? Tu invece volevi una cosa ben precisa, non sei neanche segato. L'hai preso in bocca, hai ingoiato e mi hai ringraziato. Poi oggi sei venuto a lagnarti. Potevi pure chiamarmi, ma sei voluto venire. Sai che ne vuoi ancora. Io ho capito come sei, frocetto mio, tu sei uno che ha bisogno che gli si dica cosa fare"
    
    Quel tono, sentirmi chiamare frocetto, furono come una formula magica, un grilletto che scattava nella mia testa. Era così forte, dominante, questo mi eccitava. Pensai al suo cazzo bellissimo: volevo succhiarlo, volevo solo questo, nient'altro. Avevo fame, la salivazione a mille, la bocca mi tradiva e lo pregustava.
    
    Lo vidi alzarsi dal divano e piazzarsi davanti a me. Ero rosso in viso.
    
    "Chiedimelo" disse guardandomi negli occhi
    
    Abbassai lo sguardo, intimorito. Le parole uscirono da sole, con un filo di voce
    
    "Posso farti un pompino?"
    
    "Ecco, vedi?"
    
    Prese un cuscino e se lo lasciò cadere davanti ai piedi, poi appoggiò una mano sulla mia spalla per guidarmi mentre per inerzia mi inginocchiavo. Sentivo che era la posizione più naturale per me, in ginocchio, in adorazione. Di nuovo l'estasi, l'annullamento di sé, mi sentivo di nuovo nel mio elemento. Sentivo la sua mano appoggiarsi sulla mia testa e lentamente guidarmi. Gli occhi serrati, la ...
    ... faccia immensa nella sua patta. Di nuovo quell'odore forte di maschio, che, attraverso il tessuto della tuta, mi inebriava.
    
    "Tiramelo fuori e ciuccia"
    
    Abbassai l'elastico, le mutande, finalmente ero di nuovo davanti al suo cazzo. Era a riposo, leggermente sudato, un po' appiccicato allo scroto. Lo alzai con la mano e avvicinai la lingua alla punta. Cominciai a leccare timidamente la cappella. Non mi abituerò mai a quanto il cazzo sembri delicato, fragile, mentre è il simbolo e vettore della virilità. Virilità che volevo assorbire, sentirne i sapori, mentre con la lingua mi facevo strada tra la cappella e il prepuzio che percorrevo in tutta la circonferenza. Massimo mormorava, mi accarezzava la testa, approvava. Era il momento di accoglierlo in bocca. Mi bagnai le labbra e le passai sulla punta per poi dischiuderle leggermente e forzare l'ingresso della cappella in bocca. È la cosa che mi piace di più, quando la cappella attraversa le labbra, liscia, vellutata, scivola dentro. Sentii i brividi lungo la schiena, la serotonina tra le sinapsi, piacere puro. Lentamente abbassavo il prepuzio per scoprire quella cappella turgida, grossa, sentirla in bocca era un delirio. Quella che provavo per il suo cazzo era pura fascinazione.
    
    "Guardami" sentii che ordinava, e lo guardavo, mentre prendevo a succhiare piano, il contatto con gli occhi mi parlava della mia sottomissione. Sentivo che si eccitava, che cresceva nella mia bocca, quel liquido vischioso leggermente salato sulla lingua, ...