Lorenza ed io, l'amico di..letto
Data: 14/02/2018,
Categorie:
Etero
Autore: jojo69
... cortile attirò l�attenzione di Lorenza. Infatti scappò per vedere chi fosse, lasciandomi orfano di un antro che prometteva delizie incredibili. Tornò subito dopo dicendomi che suo marito stava salendo col bambino ed era meglio, molto meglio che non mi trovasse qui. Raccolsi la mia roba ma non ebbi il modo di vestirmi e in più abitando al primo ed unico piano non potevo scappare dalla porta quindi scelsi il balcone come via di fuga. Mi avventurai, scavalcando la ringhiera, a passare sopra un canneto che faceva da copertura a quelli del pian terreno. Con molta cautela per non sprofondare feci il periplo di quella tenda di canne e dopo mi toccò attraversare un filo spinato che recintava il tutto. Nudo com�ero e con le mani occupate dai vestiti, cercando soprattutto, di non fare il minimo rumore, passai a fatica tra quelle spine e infine mi calai a terra dove, dopo essermi vestito, mi dileguai. Il giorno dopo mi spiegò che il bambino non si era sentito bene e che la madre avendo tentato di telefonarle invano (avevamo messo la suoneria al minimo proprio per evitare rotture di coglioni) aveva chiamato il marito. �Sto ragazzino rompeva anche a distanza. Aveva interrotto un�inculata che doveva essere memorabile. Nei due giorni seguenti evitai di andare a mare per non far vedere graffi e lividi che mi tappezzavano il corpo. Poi partì e il discorso tra me e lei fu rinviato all�anno successivo. Invece le cose andarono diversamente: entrai in crisi con mia moglie e quindi non andai in ...
... ferie, occupato com�ero a rimettere in sesto il matrimonio, ma non ci fu niente da fare, mi separai anch�io e solo l�anno successivo scesi come single al paese natio. Lorenza era al settimo cielo, non perché mi fossi diviso, ma perché avremmo avuto più tempo per noi, dato che suo figlio era in colonia. Il giorno dopo il mio arrivo ci trovammo alle otto per andare a mare la dove andavo io. Una zona deserta fino ad un certo orario con tanti scogli che permettevano di imboscarsi. Infatti sulla spiaggia non c�era nessuno e ci tuffammo sfiorandoci ad ogni occasione; ad un certo punto, senza che mi avvisasse, si tolse la parte di sopra del costume lasciandomi come una allocco a guardare quelle due enormi ammassi di carne che galleggiavano. Un richiamo irresistibile per chiunque figurarsi per me che avevo al possibilità non solo di guardare ma di pascermi a piene mani di quelle zinne che dondolavano a destra e a manca come a richiamare l�attenzione su di esse. Un richiamo a cui non resistetti tanto che mi posizionai alle sue spalle e mentre le facevo sentire il cazzo, ormai in tiro, tra le natiche, abbrancai quelle meraviglie della natura, le torturai, le accarezzai, le strinsi, le titillai, le baciai, le morsi, le plasmai e godetti a sentir Lorenza gemere mentre le stringevo i capezzoli tra indice e pollice. Lei intanto, dal canto suo, aveva messo la mano dentro il costume e mi menava il cazzo al ritmo della risacca che ci sballottava a destra e a sinistra. Una scena così eccitante ...