1. Matrimonio senza mutande


    Data: 15/02/2018, Categorie: Etero Autore: BlackInk

    ... meno giovani donne il cui orologio biologico corre, si sgomitano nella mischia come le prime linee della nazionale Gallese di rugby per afferrare un mazzo di fiori senza una vera mèta.
    
    Io e Gloria ci disinteressiamo di questo rito e torniamo seduti sul muretto un po’ distaccati dalla folla. È ora di pretendere qualcosa di più di una semplice foto della passera.
    
    “Mandi foto della patata a tutti quelli che incontri?” le chiedo senza mezze misure ma senza essere arrogante. Deve essere una domanda intrigante, che lascia spazio ad una sola risposta.
    
    “No. Solo a quelli che sanno apprezzare.”
    
    Ed è quella giusta.
    
    “Cosa si meritano quelli che la apprezzano fino in fondo.”
    
    Gloria guarda lontano. Solleva un po’ il vestito. Mi mostra la coscia. Sento l’uccello bussare.
    
    “E tu? Mandi foto del gambero a tutte?”
    
    “Ovviamente no. Solo alle buongustaie.”
    
    Alea acta est. Ormai siamo al punto di non ritorno.
    
    “Ma scusa, ti basta soltanto la foto?” le chiedo. “Come andare al ristorante e saziarsi con il menù.” Sorride. Ho colpito nel segno. “Vero che adesso siamo pieni… però il posto per un gamberetto lo si trova sempre.”
    
    Ride ancora. “Chiamalo gamberetto…” dice.
    
    “È la prospettiva che lo ingrandisce… Dal vivo non è nulla di che.”
    
    “Lascia che sia io a giudicare.”
    
    Ullallà… la donna eccitata prende il sopravvento! Adesso lascio che sia lei a condurre il gioco.
    
    “Andiamo.” mi prende per una mano e mi tira verso lo stabile. Spalanca la porta della toilette e ...
    ... mi trascina dentro. Non faccio in tempo a dire una parola che si accuccia, mi apre i calzoni e s’infila in bocca il mio uccello dritto.
    
    Succhia come una forsennata. Lavora di lingua e di labbra. Succhia come se non ci fosse un domani. Mi stringe la base del cazzo e s’ingoia tutta la cappella.
    
    La devo fermare per non schizzarle in bocca.
    
    La faccio girare appoggiata al lavandino. Sollevo il vestito e ammiro il suo divin culo. M’inginocchio e mi tuffo su quelle deliziose chiappe. Spalanco la fessura e inizio a leccarla. Gloria muguna e geme. È già un lago d’umori. Lappo e succhio. La figa, le labbra e il suo buchetto.
    
    Vorrei continuare all’infinito ma la situazione non ci lascia molto tempo.
    
    È talmente eccitata che la infilzo in un solo colpo e arrivo direttamente al pelo. Inizio a scoparla per bene, guardandola nello specchio sopra il lavabo.
    
    “Sto godendo.” mi dice tra un ansito e l’altro. “Fammi godere.”
    
    Meno un paio di colpi profondi e rimango impalato dentro di lei. Anche io sono talmente eccitato che sento ogni microscopico battito del suo sesso.
    
    La avviso che non ho più margine.
    
    “Inondami.” mi implora.
    
    Ultimi affondi e gran finale simultaneo.
    
    Il suo sesso si contrae sul mio negli ultimi spasmi del piacere. Vorrei restare lì dentro per sempre ma dobbiamo ricomporci prima che qualcuno si accorga di noi. Mi sfilo lentamente, la giro e la bacio in bocca. Le lingue impastata dall’orgasmo si uniscono e danzano.
    
    Il matrimonio giunge al termine. ...