1. "Bolero!"


    Data: 19/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Master E

    ... non per questo � il legno lucido del violoncello tra le gambe, che lo stringono, solo un attimo di concentrazione e le note tornano a riempire la sala, tra l stupore di tutti per quella versione del �Bolero� di Ravel che hai riadattato per violoncello e piano.Ora, su queste note puoi fissarlo negli occhi, ora vuoi che Lui sappia, ricordando questo pezzo che risuonava in sottofondo nella notte mentre i vostri corpi si allacciavano ed univano a farsi uno.Ora il crescendo della musica si fa ritmato e chiudi gli occhi. La vibrazione del violoncello si trasmette alle gambe. Fa vibrare la pelle, e nella mente altre immagini si sovrappongono.Corpi, nudi, sudati, tra lenzuola sfatte,corpi nudi, sudati che si cercano e si trovanopelle che incontra pelleodori e sapori che si mescolanoe la tua mano ora strappa note frenetiche che ti rimbombano dentro, inconsciamente spingi appena in avanti il ventre seguendo il ritmo, la musica ti entra dentro, ti prende, ti fotteserri le cosce su quello strumento, quasi le allacciassi attorno a Lui, a farti prendereCome lui ti ha preso, a volte con dolcezza, lentamente, via via in un crescendo quasi frenetico, per rallentare di colpo e di colpo riprendere.Ad occhi chiusi, sentendo le vibrazioni dell�archetto attraverso la mano, il braccioAd occhi chiusi, sentendo la cassa di legno lucido e levigato fremere tra le tue cosce.Il tuo braccio si muove seguendo ed imponendo il ritmo, come Lui, nella notte, ti prendeva;i movimenti dell�archetto creano suoni, ...
    ... vibrazioni, che ti prendono dentro, le gambe si stringono ancora più, la bocca si schiudeE sei altrove, sparisce la platea, sparisce il palco ed il pianistaTu e LuiE ad ogni movimento dell�archetto un lieve movimento del bacino quasi ti stessi scopandoQuasi fosse la musica stessa a scopartiAd occhi chiusi lasciando che il legno lucido trasmetta il suo fremito alle cosce, lo faccia risalire lento, sfiori la tua figa eccitandola, senza saperla soddisfare, in uno sfinente tormentoAd occhi chiusi� fino alla conclusione di quel brano che ti lascia in apnea, gli occhi lucidi, il respiro rapido, la bocca schiusa e il seno turgido �.Altri applausi, altri riconoscimenti, Lo cerchi in platea ma non c�&egrave più, un ombra di delusione negli occhi mentre ringrazi e torni verso il camerino,stronzo, era per Lui, per voi quel pezzo, stronzoe..eccololi, davanti al tuo camerinoli con un sorriso sornione sul voltoli ad aprirti la porta cedendoti il passo, aspettando che tu riponga con cura il tuo violoncello, ti volti, lo guardi negli occhi e�non sai trattenerti, avvicinandotisussurrandoGli, �fottimi, ti prego, adesso, subito, qui, ti prego�.E ora son le Sue mani su te a sollevare la gonnaOra son le Sue dita ad accarezzarti le cosce dove poco prima era solo uno strumento di legno lucido a vibrareOra la Sua mano si fa decisa salendo lenta e quasi le tue ginocchia si piegano per raggiungerlaE quella mano ora &egrave sul tuo slip trovandolo umidoOra la Sua voce ti sussurra all�orecchio che sei ...