1. Venezia-Parigi (seconda parte)


    Data: 14/03/2018, Categorie: Etero Altro, Autore: vogliediamanda

    ... uscire ogni goccia. Mi alzai, e con la bocca chiusa, mi avvicinai al letto dove avevo messo il vasetto. Alzandomi vidi Antonio contrito e concentrato a sentire la bocca di Natascia sul suo cazzo; stava per venire anche lui. Presi il vasetto, lo avvicinai alle labbra; Luca mi guardava sbigottita. Aprii la bocca e vi feci cadere la sua sborra dentro. Bianca, densa, si adagiò sul fondo. Intanto Antonio stava gemendo sempre più forte. Adesso era lui che dava il ritmo a Natascia tenendola per la nuca. Il cazzo, non usciva mai interamente dalla bocca. Ad un certo punto rallentò il ritmo, contraendo tutto il corpo: le stava sborrando in bocca. Continuò a tenerle ferma la testa, muovendo lentamente l�uccello ancora nella sua bocca. Poi lo tirò fuori. Natascia subito mi guardò, venne verso di me, anche lei con la bocca chiusa e piena di sperma. Le avvicinai il vasetto alla bocca; aprii le labbra facendo colare la sborra di Antonio all�interno, che scomparve dentro mescolandosi a quella di Luca. Luca ci guardava a bocca aperta, Antonio sorrideva. Natascia ed io osservavamo con soddisfazione il vasetto pieno per più di metà. �Adesso sì, possiamo andare a fare colazione!�, dissi io, dopo aver messo il vasetto in borsa, aprii la porta. Ci sedemmo allo stesso tavolo dove la sera prima avevamo cenato. Io a fianco di Natascia, i due uomini di fronte a noi. Pur essendo passata solo una notte, il clima che si respirava era decisamente diverso da quello della sera precedente, più elettrico, ...
    ... più eccitante. Ordinammo caffè e croissant, mi assicurai che quelle di Natascia e mie fossero vuote, senza crema o marmellata. Antonio era felice e a suo agio, Luca silenzioso ma curioso. Di lì a poco il cameriere ci portò quanto ordinato. Natascia ed io prendemmo i nostri croissant e li tagliammo a metà. Quindi io presi il vasetto dalla borsa, lentamente svitai il tappo e ancor più lentamente cominciai a far colare la sborra di Antonio e Luca sui nostri due croissant. Attesi con pazienza che tutto lo sperma cadesse, poi con un dito passai all�interno, lungo tutte le pareti per raccogliere le ultime gocce. Porsi poi il dito a Natascia, che lo mise in bocca succhiandolo avidamente. Antonio e Luca ci guardavano senza parole. Chiudemmo i croissant e cominciammo a mangiarli. Io staccavo dei piccoli bocconi con le mani, portandoli poi lentamente alla bocca. Ogni volta che staccavo un pezzo, un sottile filo di sborra si allungava per poi scomparire. Natascia, altrettanto lentamente, staccava dei bocconi direttamente con la bocca, pulendo con la lingua i fili di sperma che le si appoggiavano sulle labbra. Il godimento di gustare quella delizia per noi era pareggiato solo dal piacere di vedere i nostri uomini estasiati ed eccitati nel guardarci. Oltre il finestrino scorrevano anonimi edifici che annunciavano che il treno stava attraversando la periferia parigina. Il viaggio, intenso ed eccitante, era stato uno splendido prologo del fine settimana che stava attendendo Antonio ed io. Il ...