L'erba del vicino è sempre più dura - capitolo 4 - buon compleanno
Data: 05/09/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: anonimo21, Fonte: Annunci69
... sfintere cedettero immediatamente e, seppur vergine, egli entrò facilmente (ma lentamente) dentro me per metà. Sentivo molto bruciore e le pareti lacerarsi ma non gli avrei mai detto di smettere. Lui lo intuì dall'espressione del mio viso ed uscì completamente. Dopo avermi fatto riposare qualche secondo spalmò altro lubrificante e si immerse nuovamente. Questa pratica fu ripetuta diverse volte e, ad ogni affondo, il suo membro guadagnava qualche centimetro. L'ultimo ingresso mi diede esclusivamente piacere; il dolore era scomparso, lasciando il posto ad un estremo godimento che si accentuò quando il suo pube si appoggiò alle mie natiche e la sua voce mi disse "Sono tutto dentro di te. Adesso sei mio". In quell'istante la mia eccitazione raggiunse il punto di non ritorno e io venni senza neanche toccarmi. Le pareti del mio retto stringevano quel palo e Francesco mi diceva di continuare. Lui pensò che la mia eccitazione fosse scemata e che non avrei voluto continuare, perciò si stupì quando gli dissi: "Scopami Fra..."
In quel momento cominciò la vera cavalcata del mio toro, dapprima con affondi lenti e decisi che divennero sempre più forti e veloci. Mi sentivo completamente pieno e non avrei voluto smettere mai.
Ben presto mi ritrovai a pecora e, in quella nuova posizione, potevo sentire tutta la grandezza del suo uccello che mi stava stravolgendo le budella.
Dopo un tempo indeterminato in cui riceverlo dentro di me era l'unica cosa veramente importante, Francesco ...
... uscì e mi fece alzare. Si sedette sulla sedia da ufficio blu e mi invitò a cavalcarlo. Così, dandogli le spalle mi impalai su quell'obelisco ma non prima di averlo ancora lubrificato. Se riceverlo passivamente mi aveva fatto impazzire, la possibilità di decidere il ritmo e le sue mani che mi toccavano ovunque mi fecero completamente perdere la testa. Ormai riuscivo a prenderlo tutto dentro di me ed era meraviglioso. Continuammo così per diverso tempo finché, stanco, gli chiesi di cambiare posizione. Mi fece poggiare sulla scrivania a 90 e ricominciò a scoparmi in questa posizione. Il mio bacino si muoveva verso di lui facilitandogli l'ingresso e facendogli capire quanto lo desiderassi. Quando era dentro di me, inoltre, stringevo i muscoli facendolo urlare di piacere.
Cambiammo nuovamente posizione: lo stallone mi fece distendere sul materasso e portò le mie gambe sulle sue spalle. Entrò dentro di me stimolando punti che finora non aveva raggiunto. Ricominciò a scoparmi e, nel mentre, mi baciava e mi diceva quanto adorasse scoparmi e rompermi. Io gli accarezzavo le natiche o la schiena, gli strizzavo i capezzoli, gli accarezzavo petto e addome oppure con la bocca (quando potevo trattenermi dal gemere o dai suoi baci) gli leccavo e mordicchiavo il collo.
Francesco aumentò il ritmo diventando un martello pneumatico e, dopo un paio di minuti, stavo per chiedergli pietà quando vidi i suoi movimenti farsi scomposti e sentii nettamente il suo palo ingrossarsi.
Con un urlo ...