1. Erasmus memories: patrik 2


    Data: 19/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: kingSAZ

    Il cuore mi batte a mille, guardo Patrik negli occhi glaciali. Lui mi sorride mentre la mano tiene aperto il prepuzio. La cappella continua a strusciarsi sul dorso della mano. Degludisco. Si stacca e raggiunge i cessi chiusi. Entra e lascia la porta aperta. Ovviamente lo seguo e chiudo la porta a chiave dietro di me.
    
    Lui è statuario, sempre col suo sorriso beffardo. Si scosta la frangetta e mi dice "in ginocchio", con un tono autoritario come solo i tedeschi possono avere. Mi metto subito in ginocchio, il suo cazzo è ancora lì moscio.
    
    "Apri la bocca" - mi dice - "Per chiacchierare con te non ho finito di pisciare prima".
    
    La apro, mi infila quel wurstel mollo in bocca e mi lancia due schizzi di piscio diretti in gola. Era la prima volta, il gusto mi fa schifo, ma l'eccitazione e la voglia era tanta che lo rifarei anche oggi.
    
    "Schifosa troia, ti fai anche pisciare in bocca" e mi sputa in faccia.
    
    Mi mette entrambi le mani dietro la nuca e inizia a stantuffare la bocca. È eccitatissimo, il suo cazzo prende sangue, si gonfia nella mia bocca, inizio a sentirlo sempre più a fondo. Ogni colpo è più grosso e mi sbatte sulle tonsille, inizio a sentire i conati di vomito.
    
    Si ferma dalla foga per farmi respirare, me lo sfilo di bocca, lo voglio vedere. E cazzo che cazzo! 22cm minimo, largo, bianco, senza una venatura. Cappella rosa.
    
    "Ti piace troia, eh? È tutto tuo!" E riafferratomi dietro la nuca riprende la scopata di bocca. Non posso che tenerla aperta, inizio ...
    ... a sbavare dappertutto, sulla felpa, sui pantaloni, produco saliva che fa solo sì che il suo cazzo spinge sempre più a fondo. Dopo buoni 5 minuti esce di colpo. Si gira e mi fa:
    
    "Baciami il culo!" e mi trovo davanti due lisce mele rosa con la rosellina intatta. Gli dilato le natiche e affondo la mia testa, infilo la lingua nella rosellina che sembra vergine, e inizio a leccargli. Gode da morire e si inizia a segare, sempre più forte. Ho paura che venga e finisce l'idillio.
    
    Smetto di leccare, mi alzo in piedi. Mi calo i jeans e i boxer, e mi metto a pecorina. Lui si gira, sputa sul mio buchino, sputa sul suo cazzo, e mi dice di prepararmi. Al contrario della forza bruta di prima, ora ci va molto piano. Entra solo di cappella, la tira fuori, sputa di nuovo e la rimette dentro. Poi aspetta e mi fa abituare, mi accarezza i capelli e entra un altro po'. Così continua e centimetro dopo centimetro entra tutto. Quando è dentro aspetta di nuovo, con una mano sotto la felpa mi stuzzica i capezzoli. Mi deve far eccitare e rilassare perché sento il cazzo che entra fino alla radice. Immagino quelle belle palle chiare sulle mie.
    
    Ora che è tutto dentro Patrik inizia a pompare, dolcemente, ha gli occhi socchiusi e un sorriso beato e non più beffardo. Inizio a ansimare, mi invita col dito a stare zitto, perché siamo pur sempre nei cessi della biblioteca. Mi mette con un ginocchio sulla tazza e un piede a terra e inizia a darci dentro più forte, sento le palle sbattere sul mio culo. ...
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