H, H & S - Conciata per le Feste
Data: 29/03/2018,
Categorie:
Maturo
Autore: giessestory
... mondo, gli presi la mano, senza far parola e me la infilai sotto la maglietta, facendo venire le sue dita a contatto col seno, enorme e morbido.Toccare la mia pelle delicata lo fece trasalire, cercava di dire qualcosa, ma ormai era in mia completa balia.- Restiamo cinque minuti, si sta ancora cosi bene ... – parlavo per stemperare la tensione, le mie guance ormai erano di fuoco, per l’eccitazione ma anche per un po’ di vergogna, dopotutto stavo veramente esagerando.Don Liborio, non più padrone dei suoi sentimenti, si strinse a me, abbracciandomi in maniera grossolana e impacciata.Mi teneva il seno, poi mi toccava la pancia, le sue dita erano forti e ruvide; sentii la sua forza e la sue decisione: quando mi strinse la vulva, come si spreme un limone ... mi fece trasalire.- Voi siete vedovo, è vero? – dissi, pur di fare finta che niente fosse ... non so cosa mi aveva preso, una specie di frenesia folle.Intanto gli aprii il pantalone, un vecchio jeans con i bottoni di plastica, ma sotto portava un’altra difesa ... poverino. Certo, a stare sempre all’aria aperta, doveva riguardarsi: infatti indossava, di sotto un pantalone grigio, leggero, certamente un vecchio pigiama.Non oppose resistenza, quando gli tirai giù anche quello, con una certa decisione.Aveva le mutande bianche, gli slip che, in vita mia non avevo mai visti indossati.Ero sorpresa che esistessero ancora.Erano di cotone a coste e portavano una cucitura ribattuta, triangolare; un lato era aperto, per permettere la ...
... fuoriuscita del pisello.Non mi fermava più niente, in quel momento, poteva indossare anche la minigonna ero decisa a trovare il suo cazzo, nonostante il cumulo di panni che lo ricopriva.Non volevo niente di particolare ... la mia frenetica ricerca aveva un solo scopo primario, esaltante: volevo vedere che effetto avevo fatto a quel vecchio. Volevo vedere come manifesta il piacere che gli donavo.Che libidine!Don Liborio ormai affannava. Aveva gli occhi socchiusi e biascicava qualcosa tipo:- Bella, che bella che siete ... – intanto, goffamente, si muoveva a s**tti, cercando, a modo suo di accarezzarmi, tutta.Sussultò, per poi bloccarsi subito dopo, quando si accorse che la mia mano, senza vergogna, cercava di intrufolarsi sotto l’elastico delle mutande.Trovai la pelle rugosa e liscia dell’inguine, poco tonica, poi, seguendo i peli arruffati e caldi, trovai la radice del suo pene.Era molliccio, barzotto, ma pulsava e tendeva a gonfiarsi.Lui si riprese e tornò a martoriarmi le zinne, arrancando sui capezzoli turgidi, mentre io cercavo di prendere dimestichezza con quel suo arnese.Non poteva essere duro, poverino, schiacciato com’era, e a testa in giù.Glielo scorsi tutto, con la mano appiattita, che si intrufolava in profondità, tra le gambe dell’uomo.Quando gli catturai il glande, abbastanza spropositato, lo trovai bagnato di smegma tiepido e succoso. La scoperta mi fece rabbrividire, lanciandomi nel corpo fitte di piacere, che mi facevano piegare su me stessa.- Controllate che ...