Corna milanesi nel salento
Data: 29/03/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LaCavalla
... che si facesse l’ora dei balli, non eravamo minimamente interessati all’animazione ne noi ne il nostro amico.
Tornati in camera ripensavo a come Ambrogio mi guardava, a come mi sfiorava a come cercava sempre il contatto con il mio corpo e come le sue mani si erano fatte più audaci della serata precedente. Ho raccontato tutto questo a Bruno che, come immaginavo, si è eccitato e che ha iniziato a fantasticare su come e quando il vecchio ci avrebbe provato con me.
All’indomani, durante il pranzo, gli animatori ci hanno comunicato che per la sera era stata organizzata quella che loro chiamavano la serata “sangria” che altro non era che una serata da trascorrere presso una discoteca dove tra balli latino-americani, veniva offerta agli ospiti un’ottima sangria.
Bruno, per fare in modo che io restassi da sola con Ambrogio, aveva detto subito di no. Ambrogio, prendendo la palla al balzo, rivolto a mio marito ha offerto la sua disponibilità a farmi da accompagnatore. Bruno che non aspettava altro, ha dato subito la sua benedizione.
La sera mi presentai all’appuntamento vestita con una magliettina di colore bianco davanti e a rete di colore nero dietro, una gonna nera lunga fino a metà coscia aderente e con un profondo spacco dietro, ovviamente sotto indossavo solo un perizomino nero di quelli a filo e sandali, cosiddetti da schiava, con tacco rigorosamente da dodici.
Ambrogio quando mi vide rimase a fissarmi per un lungo periodo e poi, scusandosi, mi disse che proprio ...
... non riusciva a staccarmi gli occhi di dosso e che sarebbe stato sicuramente l’uomo più invidiato della serata, lo ringraziai dei complimenti e mentre mi dirigevo verso il pulmino messo a disposizione dalla struttura, lui mi fermò e mi fece segno che saremmo andati con la sua auto.
Al locale il dottore si era fatto riservare un tavolo nel privè e quando io gli ho fatto notare che forse non era il caso visto che eravamo con gli altri ospiti del villaggio lui ha sorriso, mi ha invitata ad accomodarmi e mi ha offerto subito un calice con un bicchiere di prosecco.
Era difficile obiettare, indubbiamente era un uomo che sapeva il fatto suo, molto deciso e sicuro di se, insomma un vero maschio. Gli sorrisi e accettai il calice e brindammo alla nostra salute. Mentre bevevamo gli ricordai che però quella nasceva come serata sangria e che io comunque dovevo andarci piano con quella roba perché non reggo molto l’alcool.
La serata volava via tra risate e balli e ogni volta che ci sedevamo il cameriere, che era fisso al nostro separé, riempiva sempre i nostri calici ma dopo il terzo ero già mezza brilla. Il vecchio porco accortosi del fatto, affondò subito il colpo. Ero seduta sul divanetto in modo un po’ scomposto, la gonna era salita lasciando scoperte gran parte delle mie cosce. Mi accorsi che sia Ambrogio che il nostro cameriere, un uomo di mezza età, mi guardavano in modo bramoso e feci per tirare giù la gonna ma subito il dottore mi mise una mano tra le cosce e cominciò a ...