I segreti dell'isola.
Data: 30/03/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Wthinking
... voglia rossa, che spesso scopriva con le mani pettinandosi all'incontrario.
Dalla fabbrica di aringhe a casa, un lungo sterrato di 3 chilometri che costeggiava un bellissimo prato, pieno di piante alte ingiallite dalla ferocia del sole, dove brulicavano insetti di tutte le specie. Un mercoledì, banalmente uguale a tutti i mercoledì della sua vita, Santina stava percorrendo la strada per tornare a casa e fu quel dannato e salvifico mercoledì, che un'intera vita cambiò radicalmente. Giacomo passava col suo vespino bianco, con la sella nera bollente, un odore di miscela ed uno scarico che implorava pietà, questa volta deciso a non far più finta di tenere tutto nascosto. Quando si fermò per darle un passaggio, Santina aveva il cuore in gola, come se avesse già immaginato tutto, scappò verso le piante giallo paglierino lasciandosi andare ad un pianto liberatorio, mentre correva cominciò a spogliarsi quasi volesse eliminare qualsiasi odore di pesce che aveva addosso e solo Dio lo sa quanto avrebbe voluto farsi una doccia, per eliminare anni di schiavitù sessuale ed umiliazioni silenziose, come quelle di sua mamma. Come una lucertola, sotto ad un cocente sole siciliano, avrebbe voluto cambiar pelle.
Giacomo ci mise poco a raggiungerla, caddero sul fieno spaiato lasciato dai trattori, dopo essersi guardati negli occhi a lungo e baciati avidamente, Santina sconvolgendo in primis se stessa si mise a faccia in giù, sul caldo fieno e gli offrì il suo lato più intimo, spesso ...
... invaso in maniera barbara dal trinariciuto marito. Era così eccitata, che tra il sudore e i suoi umori vaginali, era già pronta per essere penetrata analmente, ma lei inconsciamente si leccò la mano per cercare di umettarlo ulteriormente, Giacomo le afferrò il polso destro e poi quello sinistro e glieli strinse fortemente. Il resto lo fece la sua vischiosa lingua e il sudore che gli scendeva da fronte e naso. Forse quello che non sapeva, anche se da certe sporgenze in costume poteva immaginare, il suo Giacomo era anche generoso, ma era così eccitata e bagnata che dopo i primi colpi eleganti e sinuosi non poté fare altro che chiedere di non fermarsi mai, non era mica come lo scarico del vespino che implorava pietà.
In quella focosa e lavica giornata, ci fu solo quel rapporto carnale e per lunghe settimane, complice Nicola sulla terraferma fecero finta che non fosse successo nulla, ma ogni viaggio del marito suonava come una festa per Giacomo e Santina e finalmente lei poté assaporare cosa voleva dire essere una donna desiderata e rispettata. Conobbe le più profonde attenzioni al piacere femminile e lei contraccambiò, nutrendosi del suo seme per anni.
Anni che passarono nella più totale indifferenza di Nicola, anche alla notizia della nascita del sesto figlio, una pasciuta bambina di nome Patrizia, che correva nel cortile giocando col suo cane Pesca, cadendo ripetutamente e ridendo felicemente. Ancora una caduta e Patrizia perse il cerchietto, si sistemò i capelli, li sollevo ...