1. Senza replica


    Data: 01/04/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sapeva, o forse fingeva d�ignorare che quello era per me, soltanto il primo gradino del mio piacere. Eppure, avrebbe dovuto intuire ciò che sarebbe avvenuto dai piccoli segnali che le potevano giungere dal mio comportamento nei suoi confronti, come per esempio quando per la prima volta anticipai i suoi movimenti e non appena sottrasse i piedi alle mie carezze dicendomi che era ora d�andare, io m�inginocchiai davanti a lei per soddisfare il mio desiderio di servirla:�Che galante, se continui così diventerai un gran rubacuori� - disse, dopo che l�ebbi aiutata nel calzare le scarpe, non notando la devozione e il trasporto che quel gesto esprimeva.Lo accettò con naturalezza, senza alcun imbarazzo, congedandomi poi con una carezza che mi scompigliò i capelli affettuosamente, facendomi sentire come un servo appena premiato dalla sua padrona e spingendomi così a sperare di poter osare ancora di più in futuro. D�altro canto, anche lei con il tempo divenne sempre più audace nel suo modo di rilassarsi tenendomi ai suoi piedi, mentre io ero impegnato per massaggiarne uno lei prese l�abitudine di poggiare l�altro sullo schienale del divano vicino alla mia testa, sfiorandomi talvolta i capelli con i suoi movimenti. La mia eccitazione allora aumentava, io divenivo succube del desiderio che mi suscitavano le sue lunghe gambe del brivido che provavo massaggiando la sua pelle vellutata e di quelle carezze che cercavo sulla testa, sperando che il suo piede se ne servisse come appoggio e che ...
    ... scivolasse poi lungo il mio viso, fino a raggiungere i baci che le mie labbra erano ansiose di poter riversare su di esso, impadronendosi così di quel delicato sapore a lungo sognato. Ancora oggi, ricordo ogni singolo particolare del giorno in cui quel mio sogno divenne realtà, perché quegli attimi si sono impressi nella mia mente e nella mia anima e continuo ad accarezzarli lasciandomi sedurre dalla loro danza nostalgica, alla dolcezza di quelle emozioni che come petali lambiscono le onde della memoria sospinti dal vento dei ricordi.Un raggio di sole brillava sul suo ginocchio baciando la pelle nuda proprio dove riposava l�orlo della gonna azzurra, la stessa che indossava il primo giorno che l�incontrai. Potevo intravedere l�ombra delle sue cosce che solleticavano i miei sensi, così come il suo seno, lasciato libero sotto la stretta maglietta bianca che ne disegnava la forma. Il mio sguardo risaliva lungo il suo addome fino al collo, dove potevo scorgere una piccola goccia di sudore che forse giungeva dalla conchiglia dell�orecchio, avvolta dal calore dei capelli lunghi morbidamente adagiati sulle spalle. La sua bocca era colorata d�un rosa leggero, la vedevo quasi contrarsi a volte in un movimento lieve accompagnato da quello delle ciglia che di tanto in tanto oscuravano la luce dei suoi occhi concentrati nella lettura. Le mie mani cingevano il suo piede poggiato sulla mia gamba proteso in avanti, come se con la punta volesse indicare un luogo lontano, un luogo misterioso ...