1. Come un drogato che va in overdose


    Data: 04/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Eyael Salazar, Fonte: EroticiRacconti

    Lei è la mia droga. Il suo controllo sul mio corpo, il suo sguardo che mi fa agire di conseguenza, la sua voce che mi tiene sospesa tra piacere e sofferenza. Il mio corpo inerme ai miei pensieri e alla mia volontà ma assoggettato completamente alla sua. Umiliarmi, supplicare ed implorare un sì quando il mio io più nascosto vuole solo un no come risposta. Lei di fronte a me che vede il mio tormento e che lo capisce meglio di me in balia delle emozioni. “No!” Vedo l’eccitazione nel suo sguardo. Sa esattamente che tasti premere per manipolarmi al punto avermi ai suoi piedi strisciante. Le sue parole lascive, le umiliazioni che diventano man mano più pesanti. E poi eccomi sono in quello spazio di quiete dove non sono più un essere umano fatto di carne e spirito, ma puro burattino nelle sue mani. L’unico scopo nella mia mente diventa Lei. Non c’è dolore, non c’è piacere, ma solo cieca obbedienza. “Obbedisco e servo!” Come una droga che si lega alle mie cellule Lei si appropria e modifica la mia anima fino a distruggerla e ricostruirla a suo piacimento. Il suo godimento, il suo piacere e la sua soddisfazione sono i miei unici obbiettivi. Il mio io non esiste più e divento semplicemente uno strumento per Lei per raggiungere il suo scopo. Poi nuovamente la vita reale. Dannata bastarda che ci separa mettendomi in condizione di dover scegliere per me stessa. Mi guardo attorno, la cerco. Ho bisogno della sua guida. Di quella mano paziente e sicura che mi conduce nella strada migliore ...
    ... per me. Lei che sa le mie voglie inconsce meglio di quanto io possa mai sognare di capire. Ecco l’odio, l’inadeguatezza. Lei che mi riesce a portare in uno stato di quiete e pace profonda riesce anche a destabilizzarmi fino alla follia quando mi obbliga a starle lontana vivendo da essere umano e non da mero oggetto. Le mie lacrime di disperazione come quelle di un drogato in cerca della prossima dose. Il suo godimento profondo nel trionfo della sua manipolazione. Questo è l’istante in cui realizza che non importa cosa mi chiederà, io obbedirò comunque anche a scapito della mia immagine che mantengo nel mondo reale. “Mia schiava!” Un marchio nell’anima impresso con un ferro rovente. Come la droga che rimane nell’organismo per anni a venire. I suoi ordini diventano parte integrante di quello che sono. Basta solo una sua espressione, uno sguardo diverso dal solito per farmi scattare come una molla compressa per troppo tempo. Negarsi e rifiutarsi diventano concetti alienati dalla mia realtà. Le emozioni ormai scomparse da tempo hanno ceduto il posto ad una devozione cieca che sfiora il fanatismo. Infine, come la droga consuma un drogato fino a portarlo alla tomba, Lei uccide la mia individualità facendomi diventare un oggetto privo di interesse ai suoi occhi. La sfida, gli ordini sempre più pesanti e perversi non sono più eccitanti perché eseguiti sempre impeccabilmente. La sua creatura è terminata e con essa lo è pure la sua voglia di possedermi. “Vattene!” Ed è qui che la mia ...
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