I sette vizi - prologo
Data: 04/04/2018,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Autore: Dioniso, Fonte: RaccontiMilu
Lemon, questo era il suo nome. Un nome eccentrico, unico, proprio come era lui. Proprio come piaceva essere a lui.Ricco di famiglia, posizione priviliegiata nella società, aveva potuto permettersi di godere della vita senza dover fare alcun sacrificio.Un pò come si potevan permettere i letterati del diciottesimo secolo, che vivevano grazie ai fondi di famiglia. Però con tutti gli eccessi che può offrire il ventunesimo secolo.Fin da bambino aveva vissuto nel lusso. Era stato cresciuto dai servitori di famiglia, in quanto i genitori eran costantemente impegnati ad ingrandire il patrimonio di famiglia. Era quindi abituato a ordinare; unico ostacolo alla sua libertà di comandare era il fratello, di due anni più grande.Peraltro totalmente diverso. Due poli opposti in tutto e per tutto. E anche i nomi stessi sembravano confermarlo. Lemon, John. Uno particolare, uno totalmente comune.John era uno di quegli uomini di chiesa, ligio al dovere e all'osservazione dei valori cristiani. E così, anche in periodo di infanzia, contrastava sempre il volere e le azioni di Lemon, vomitando discorsi su come bisognasse perseguire la morale del bene, dell'umiltà e della carità. Tutte quelle favolette che avrebbe raccontato Gesù, insomma.E invece Lemon era guidato dalla ricerca della felicità. Questo era tutto.Che poi per ottenerla fosse in una costante ricerca dei piaceri dei sensi e di nuove emozioni, senza pensare minimamente a ciò che poteva causare agli altri nel frattempo, non gli importava. ...
... Il fine per lui giustificava i mezzi.Uno dei suoi ultimi intrattenimenti era frequentare "la casa della Padrona". Una villa esteriormente come tutte le altre.Ma che nascondeva la quintessenza della perdizione del piacere carnale.Sarebbe volgare chiamarla bordello, tanto poteva offrire. Ovviamente la qualità aveva il suo prezzo, il lusso costa. Ma i soldi non erano un problema per Lemon. Tutto ciò che voleva era appagare i suoi desideri. E quelle donne non avevano certo difficoltà a farlo. Anche la scelta non costituiva un problema: si poteva possedere qualsiasi donna si desiderasse in quel momento. Mora, bionda, rossa, orientale, bassa, alta, snella, grassa. Qualsiasi voglia poteva essere soddisfatta.Si raccontava che riuscivano a far venire un uomo senza toccare nessun organo sessuale, nessuna zona erogena. Certo, era una storia che aveva dell'assurdo, ma donava ancor più fascino a quella cerchia di sirene del sesso.Solo una donna non era disponibile. Non era addirittura possibile toccarla. Non si sapeva nemmeno il vero nome. La chiamavano semplicemente "la Padrona" e da tale si comportava. Accoglieva i clienti e dopo aver ascoltato le loro richieste dava ordini alle altre, come fossero sue schiave.Lemon le aveva più volte offerto pagamenti spropositati. Ma lei non aveva mai dato il minimo cenno di essere interessata a scopare con qualcuno. E neanche con lui. Solo in un'occasione aveva accettato a partecipare a un amplesso, seppur indirettamente.Aveva ceduto a una richieste ...