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Giochiamo al dottore?
Data: 08/04/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: beast
... completamente il cotone di cui erano fatti i miei slippini. Mugolavo di piacere, tenendo gli occhi chiusi e immaginando che le dita che mi stavano pastrugnando fossero quelle del dottor Clerici. “Faccia toccare qualcosa anche a me dottore” sussurrai mentre gli slacciavo la patta dei pantaloni liberando il suo arnese che premeva fortemente contro le mutande in una bella erezione pronta a rimbalzare verso il mondo. Era la prima volta che glielo prendevo in mano, ed era il primo pisello che vedevo nella mia vita, lo guardai con un interesse quasi scientifico, aveva un vago odore di pipì e di sudore, ma invece di esserne schifata mi eccitai ancora di più e dal basso ventre la mia farfallina rispose sciogliendosi ancora di più, Francesco mi prese la mano con la sua e la fece andare verso il basso in modo da liberare la cappella dalla pelle del prepuzio. Dal buchino che aveva in cima uscì una goccia trasparente, la toccai con un dito e la raccolsi, sciogliendola tra i polpastrelli di pollice e indice sentii che era vischiosa, me la portai sulla punta della lingua per assaporarne il sapore vagamente salato mentre Francesco mi guardava tra l’esterrefatto e il sognante. Lui prese di nuovo la mia mano e la fece scorrere avanti e indietro sul suo cazzo ritto e durissimo, il respiro gli si ...
... fece più rumoroso e dopo un po’ prese la mia testa tra le mani e dolcemente la spinse verso la punta del suo pene. Assecondai volentieri la sua muta preghiera e dischiudendo le labbra accolsi nella mia bocca vergine la punta odorosa della sua verga. Non avevo nemmeno fatto a tempo ad assaggiarne il sapore che lo sentii esalare un “oh no!” E un potente schizzo di roba calda mi colpì in viso e poi un altro e un altro ancora. La sua broda calda mi colava dalle guance e Francesco mi chiese scusa tutto mortificato. “Ma che scusa” replicai, “È stata la cosa più bella della mia vita ... dottore” , “Ora però finisca il suo lavoro e mi controlli per benino” Avevo appena pronunciato queste parole che sentimmo con terrore la chiave girare nella toppa, i miei erano rientrati. “Ciao tesoro, come sta la mia cucciola” urlò mia madre dall’ingresso. Ci ricomponemmo in fretta e furia e cercammo di assumere un’aria il più innocente possibile. Mia madre entro nella camera e mi diede un bacio sulla fronte per sentire quanto fossi calda. Soddisfatta di sentirmi stare meglio se ne uscì rapidamente dalla stanza per andare a preparare cena, “Mangi non noi Fra?” Guardai Francesco negli occhi ancora vagamente terrorizzati e gli dissi: ”certo che mangia con noi dottor Clerici, non crederà di cavarsela così “...