1. La festa è finita


    Data: 14/04/2018, Categorie: Etero Sensazioni Altro, Autore: Tentationem, Fonte: RaccontiMilu

    L'ho capito subito vedendoti entrare in ufficio: qualcosa di grave era successo. La faccia bianca, quasi spaventata. Il tuo perenne sorriso sereno scomparso. Giusto uno sguardo, un cenno per cercare di capire ma, poi per tutta la giornata, ti sei chiusa nel tuo lavoro senza alzare mai la testa.Non era mai successo in tanti anni che ci conosciamo.Non una parola in tutto il giorno e al momento dell'uscita un distratto e triste �a domani...forse...�. Ti spedisco subito un sms. Non rispondi. Tremo...tremo davvero.Avevamo già passato momenti difficili. Il costante rischio di essere scoperti, sputtanati e, perché no, licenziati. Ma abbiamo sempre affrontato questo brivido con una leggera incoscienza che ci faceva sentire vivi. Il piacere che provavamo amplificato dalla paura che ormai era divenuta parte integrante del nostro rapporto.Tutto è nato quasi per caso, con una semplice battuta ironica e si è trasformato in un qualcosa di grande. Amore? No...o forse sì. Chi può dirlo? Certo che ne abbiamo combinate tante insieme e non ci siamo mai pentiti di aver rischiato di buttare all'aria la nostra vita, le nostre famiglie. Abbiamo rischiato l'inverosimile che a ripensarci verrebbe da dire che quei due non eravamo noi.A chiunque, anche oggi, domandassi opinioni sul nostro conto le uniche risposte sarebbero indubbiamente corredate da aggettivi tipo �serio�, �responsabile�, �brava persona�....e invece.... Abbiamo creato questa realtà parallela di cui non sappiamo più farne a meno.E ...
    ... vengono in mente come dei ritratti, dei flash...il primo bacio, la prima volta che ti ho visto nuda, la prima litigata. Come una coppia. Una coppia vera ma libera dallo stress del contingente.Ti ricordi di quella volta che....soli in ufficio, in un caldo pomeriggio estivo, mi aggredisti come una furia quasi strappandomi la camicia? Mi baciasti il petto e, disegnando invisibili ghirigori sul mio addome, arrivasti al mio uccello ormai congestionato. Mi dicevi di stare attento. Avevi paura che ti venissi in bocca. Non lo avevi mai fatto e ti faceva paura...forse schifo. Rispettavo i tuoi voleri cercando di trattenermi e, semmai, nel caso fossi stato per venire, cercavo sempre di non sporcarti sborrando spesso per terra...o su me stesso. Ma quel giorno, il rumore della porta dell'ufficio, i passi veloci di qualcuno...proprio nel momento in cui stavo per esplodere....e....l'unica soluzione possibile, decisa istintivamente in pochi istanti, fu quella di farti venire in bocca. Ci rivestimmo in un lampo riconquistando velocemente le nostre postazioni di lavoro fingendo una difficile indifferenza.�Buonasera...che caldo...anche voi....vi vedo accaldati....��Eh...sì...aria condizionata rotta...�Cercai di intervenire per darti il tempo di sputare ...almeno e invece, quello stronzo di capoufficio ti rivolse a bruciapelo una domanda a cui avresti dovuto rispondere subito.....ci guardammo negli occhi...e, non a fatica, ingoiasti tutto quanto per poter rispondere. Ti guardavo allibito pensando ...
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