1. Scoperte 5


    Data: 17/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi, Fonte: Annunci69

    Lui teneva le sopracciglia inarcate e rimase fermo, lasciandomi odorare la sua dotazione. Mi disse, in un'altra occasione, che quella reazione non se la aspettava nemmeno lui, ma che vedermi inalare il suo odore lo gonfiò di libidine. Strusciò il suo attrezzo ancora molle sulla mia faccia, quasi volesse pulirselo e con la punta mi disegnò le labbra, chiuse. Senza pensarci troppo, con un pezzetto di lingua, me le leccai e il sapore si attaccò alle papille gustative. Lo feci di nuovo. Guardai il suo volto. Puntava gli occhi in basso, verso di me. Ma che cazzo sto facendo? Mi travolse una folata di realtà. Ero minuscolo, ai piedi del mio istruttore, nudo. Mi aveva baciato, aveva scopato una delle sue amichette e adesso mi strofinava il pisello sulla faccia. Lei di sicuro sarà incazzata nera, sarà quasi un’ora che mi aspetta. Come diavolo ho fatto a cacciarmi in questo guaio? Come ne potevo uscire? Pensai.
    
    Lui divaricò le gambe e, ormai barzotto, spinse sulle mie labbra, tenendolo in mano, aggiungendo pressione poco alla volta. Non capii perché, ma quel gesto spazzò via tutti i dubbi. Lo accolsi.
    
    Dovetti spalancare la bocca. Entrò la cappella e buona parte dell'asta, fin quando un conato interruppe la penetrazione. Lo riportò fuori e poi lo rimise in bocca, ansimando. Alla seconda imboccata ci girai intorno con la lingua e lo schioccai sul palato. La pelle era liscia, in un certo qual modo morbida, anche se era duro. Potevo sentire le venature e la forma della cappella, ...
    ... larga molto più del resto. Il sapore era strano, a tratti mi ricordava quello della mia donna, ma era normale, quella zoccola lo aveva sporcato col suo liquido. Il glande aveva un sapore acidulo, colpa della pisciata, ma non solo. Qualche nota era salata, forse il sudore. Un misto unico, che ora, col senno di poi, definisco “il meraviglioso sapore di cazzo”. E cominciai il mio primo pompino. Lo pompavo, senza che nessuno me lo avesse chiesto. Lo ciucciavo solo per il gusto di farlo. Lo facevo con egoismo, lo volevo in bocca e me lo godevo. Punto. Emise un gemito forte e mi stranii, quasi da dovermi fermare. Ebbi l'istinto di dover riconsegnare quella verga al legittimo prioritario. Lo tolsi di bocca. I suoni del mio sesso erano sempre stati molto diversi. Fanciulle dalla voce flebile che godevano, lanciandosi in qualche gridolino mi facevano sentire maschio e appagato. Quella volta invece era il vocione del mio istruttore. Mi disse “wow, che pompa, sei bravissimo”. Fu quella parolina magica messa al punto giusto a sbloccarmi. Mi smosse qualcosa dentro. Bravissimo. Io ero Bravissimo a succhiare il cazzo? Mi resi conto quanto era vera la frase che mi era scappata prima. Volevo sentirmi pieno di cazzo e compiacerlo fino a farlo scoppiare di goduria. In poco più di un ora sono passato dal desiderare una donna a bruciare di voglia per quel cazzo sporco. Lo rimboccai e ad ogni affondo lui grugniva. Ad ogni grugnito mi sentivo sempre più bravo, facendo diventare quel gesto la naturale ...
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