Te dejo la llamada de mi piel
Data: 22/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Harley
... darmi l'assaggio di ciò che farà più in basso. Ho le mutandine grondanti, mentre sento il rumore di una cerniera che si apre, non capisco se della sua maglia o se della valigia. Poi un rumore metallico, come di catene,mi incuriosisce: faccio per spostare la mascherina, ma mi arriva un pizzicotto sul seno. "Non devi sbirciare, se lo fai userò queste", il freddo del metallo sui miei capezzoli e il leggero pizzico mi fa intuire che si tratti di pinze... e questo mi eccita ancora di più. Un rumore metallico un po' più sordo questa volta mi preoccupa, e mi irrigidisco. Lui se ne accorge e mi dà un bacio, lento, appassionato, desideroso, come se non esistesse aria intorno a noi e dipendesse da me per respirare. Uno di quei baci mi ha fatto innamorare di lui, tempo addietro, questo mi tranquillizza: è sempre lui ed io sono sempre la sua donna. Mi prende un polso e, baciandomi, lo ammanetta e poi lo fissa al letto in ferro battuto. Ripete l'operazione anche per l'altro braccio, infine mi lega le caviglie lasciandomi lì, bendata, a gambe aperte, in balia dei suoi desideri. Mi aspetto di sentire le sue mani su di me, e invece una nuova sensazione, come di una piuma che scivola sulla mia pelle, mi sorprende nuovamente. È una maledetta tortura, io ho bisogno che lui si infili dentro di me e invece niente, lui mi prende alla larga, facendomi solo bagnare di più. "Vuoi che smetta?", mi chiede. Ed io non riesco a non cercare con il mio bacino il suo corpo. Lui è come una calamita, so ...
... esattamente dove si trova anche da bendata e legata. Ma appena mi muovo un po' troppo lui stringe di più le pinze intorno ai capezzoli e mi fa gemere di piacere. "Cosa vuoi?" Chiede, e lo sa benissimo cosa voglio, ma il nostro rapporto da sempre si basa sul gioco di potere tra noi. Non voglio dargliela vinta così presto, nonostante io sia nettamente in svantaggio e sappia che i suoi 23 centimetri sono già pronti in attesa di un mio cedimento. "Io non voglio niente" e se potessi lo guarderei con l'aria di sfida che lui ama. Ovviamente lui interrompe il contatto per dispetto, così, per stuzzicarlo faccio la gentile "per favore, potresti accarezzarmi?". Lo sento muoversi accanto a me, e finalmente sento che mi tocca, partendo dai piedi, scorrendo lateralmente sui fianchi, per risalire all'altezza delle pinze. Il suo tocco ha qualcosa di diverso, come se fosse una mano guantata, e in effetti non sento praticamente attrito, solo una carezza infinita, incessante, che mi rende ancora più impaziente. "Cosa vuoi, adesso?" Io lo voglio, da morire, ma non è ancora il momento secondo lui, la sua carezza infinita continua, avvicinandosi, ma mai sfiorando il mio clitoride. "Fammi godere", questa volta la mia è una supplica, e devo essere veramente allo stremo, perchè finalmente sento il calore del suo respiro sul mio monte di venere. Solo il suo respiro mi eccita all'inverosimile, sono così bagnata, che il mio odore impregna la stanza. Lui lentamente si fa spazio tra le mie piccole labbra e ...