Club Privé Atto I - Introduzione
Data: 25/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Swann
... argento. In un angolo una cassiera era seduta dietro un bancone, vicino ad altre due guardie in smoking. Tutte queste guardie e l’arredamento elegante mi avevano del tutto tranquillizzato, ora non vedevo l’ora di varcare quest’altra porta che sapevo m’avrebbe fatto entrare in un mondo assolutamente interessante. Superata la paura, ero ritornato me stesso: mi avvicinai al bancone e, rivolto alla cassiera, le dissi che avrei pagato io per entrambi. La ragazza era sui 35 anni, portati male. Indossava un tubino nero, e i capelli erano ricci, castano chiaro, stonavano con l’abbigliamento. Anche il suo trucco, eccessivo, come pure l’abbronzatura artificiale, contribuivano ad aumentare l’impressione di decadenza che emanava dalle sue membra. Il tutto, in contrasto con l’eleganza e la compostezza dei due uomini in nero alle sue spalle. Con un sorriso di cortesia che doveva imitare un ammiccamento mi indicò la cifra che avrei dovuto pagare in totale: una somma piuttosto elevata, che tuttavia avevo messo in conto. Pagai senza batter ciglio. La donna a questo punto si fece più disponibile: doveva esser abituata a veder passare qualche deficiente senza soldi che provava a contrattare sul prezzo, perché ora si fece tutta cortese. Mi offerse anche di farmi da guida al’interno del club, ma a queste parole venne subito fermata dal mio nuovo amico: - Non ne ha bisogno. Questa sera sono io la sua ...
... guida!... – mi accorsi dal suo tono di voce che era piuttosto orgoglioso di essere “al mio servizio”. Allora uno dei due ragazzoni si avvicinò a noi, allungò un braccio e con un cortese: - Prego! – ci aprì il portone in legno dorato. Un fascio di luce rosata filtrò nella sala in cui ancora ci trovavamo, così come suono levigato di un jazz d’annata. Sembra impossibile, ma invece che gettare lo sguardo su quel mondo sconosciuto che emetteva gemiti e rumori selvaggi, chiusi gli occhi cercando di capire da dove provenissero quelle note. Finalmente ricordai: era il grande Miles Davis di Sketches of Spain che mi chiamava, e quelle calde e molli note erano quelle del leggendario “Concierto De Aranjuez”. Bastarono queste a rilassarmi completamente, a cancellare ogni mia paura e a riportarmi alla mia solita freddezza flemmatica. Se erano persone capaci di ascoltare Miles Davis non potevo far altro che fidarmi di loro. A quel punto le mie palpebre felici e soddisfatte si sollevarono e mi aprirono alla vista uno spettacolo indimenticabile… Uomo o donna che siate, se questo racconto, fino a questo punto, ha creato un briciolo di curiosità nelle vostre menti, se vi ha annoiato, se non vi è piaciuto… in ogni caso, scrivetemi pure a questo indirizzo: swann@live.it Ogni commento, critica, domanda, non potrà che farmi piacere. A presto Io, al più presto, pubblicherò il resto dell’episodio, promesso! Swann