1. Racconto 6 - Che vacanza e poi il resto


    Data: 25/04/2018, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... avessero avuto un filarino, ma erano cose da ragazzini, si parlava dei loro dodici, tredici, anni. Non ci feci mai caso. Per me era naturale vederli vicini e sentirli parlare spesso in sintonia . La loro era una amicizia radicata ed antica . Era normale che avessero delle affinità ed un piacere nello stare insieme.Io con Fabio avevo un buon rapporto, mi piaceva come persona come mi piaceva Mirella, sua moglie.Durante la vacanza ci distribuivamo i compiti per la gestione della casa. Era molto semplice. Ogni coppia curava la propria stanza ed il proprio bagno. Gli uomini si occupavano della spesa e di organizzare tavoli od altro ,le donne si occupavano della cucina. Noi tra uomini ci mettevamo d�accordo di chi quel giorno andasse a far la spesa ;gli altri erano liberi e ci si rivedeva per organizzare i tavoli.Tra coppie ,in funzione degli interessi individuali e dei figli, vi era un�altra organizzazione. C�era chi preferiva andare al mare al mattino con i figli mentre il coniuge si occupava della stanza e bagno chi viceversa.Io preferivo andare al mattino in spiaggia con i bimbi e Sandra ci raggiungeva un paio d�ore dopo ;nel pomeriggio io rimanevo a casa con i bimbi aspettando che la calura diminuisse per poi portarli in spiaggia raggiungendo mia moglie.Ogni coppia si comportava come voleva ed a volte si cambiava. Insomma giorno per giorno si decideva.Quella mattina io ero in spiaggia con i bimbi; Sandra si occupava delle stanze; Fabio era andato a fare la spesa; Mirella ...
    ... era in spiaggia con me e gli altri.Quel mattino dopo un�oretta che ero in spiaggia mi venne un �attacco di pancia�. Dovevo andare in bagno . Chiesi a Mirella e agli altri di dare attenzione ai piccoli che io dovevo �correre� in bagno . Risero e dissero vai tranquillo che ai piccoli pensiamo noi. I piccoli erano tutti insieme che davanti agli ombrelloni giocavano sulla sabbia.Percorsi la stradina ed entrai nel giardino su cui si affacciavano le camere e gli ingressi in villa. Notai, fuori, la macchina di Fabio. Pensai ha già fatto la spesa, ha fatto in fretta. Per la spesa si doveva andare alla vicina Orosei, cinque Km di strada e poi le attese in negozio.Che velocità, non era passata un� ora dalla sua andata .All�inizio della nostra casa vi erano le finestre delle prime due camere divise dal primo ingresso in villa e poi le altre due camere anche loro divise dall�altro ingresso. Tutte le camere si affacciavano sul giardino. I proprietari della villa erano stati lungimiranti, per proteggere dai raggi del sole del mattino le camere ,nel giardino, parallele ad ogni finestra avevano piantato dei grandi �cespugli� che oltre a proteggere dal sole davano una certa, parziale intimità, agli occupanti delle camere.Stavo per entrare nel piccolo sentiero che portava alla nostra entrata quando sentii delle voci provenienti dalla nostra camera. Mi fermai incuriosito. Erano le voci di mia moglie e di Fabio; quello che mi colpì e che non fossero le loro naturali voci.Parlavano sottovoce ; ...
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