La mia studentessa (parte seconda)
Data: 27/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: SweetSweetHolySlut90
uori adesso faceva frescolino. L'aria sapeva di terra. Le diedi un bacio stringendola a me, ma si divincolò quasi subito guardandomi con aria di sfida, con quell'espressione che me l'aveva fatta restare a mente in tutti questi giorni, con quel suo ghigno come se non ci fosse altra fica a giro per chilometri e chilometri. Sapeva di sesso, di sperma, di desiderio e l'avrei baciata ancora se non si fosse messa a fare le bizze e a divincolarsi da me. La gonna era un po' stropicciata e sollevata e s'intravedevano le calze rotte. -Beh adesso che vuoi fare? Mi fai scopare da qualche tuo amico, così almeno ti fai un giro. Mi andrebbe proprio un bel cazzo. - Disse.
Il suo gioco non lo riesco a capire, che sia farmi incazzare, negarmi, certo è ed era che me lo fece diventare subito duro, di nuovo. La cinsì e le feci sentire l'erezione appoggiandole il cazzo sul culo, mordendole la spalle sopra il tatuaggio. Sussultò. Il suo giochetto era respingere i miei baci, il mio baciarle la schiena, annusandola.
L'auto era vicina. Un parcheggio leggermente distante dalla sala dove avevo parcheggiato per lasciarmi il tempo necessario a pensare se andarci o meno. Un posto asfaltato con un paio di lampioni ed una siepe d'alloro ad abbracciarlo quasi tutto. Non riuscii a non alzarle la gonna e farle togliere le mutande che cominciai ad annusare mentre guardavo il suo culo. Immaginavo qualcun altro si godesse quello spettacolo e cazzo se la cosa mi eccitava, glielo dissi finendo per sentire ...
... come un brivido, ma forse l'ho immaginato. Non disse niente e inarcò il fondoschiena...Quel buco di culo. Mi chinai e ci passa la lingua su. L'auto non troppo distante stava diventando quasi un miraggio. Le nostre pause amplificavano l'attesa. Sentivo, per strano che possa apparire, ancora il calore del mio uccello dentro di lei di poco prima. Umida sulla mia lingua. Calda e dolce, sapeva di more. Vicino alla siepe c'era un pioppo, la spinsi quasi con troppa violenza verso il tronco che finì per abbracciare, e abbassandomi i pantaloni la penetrai, ma contrariamente a quel che si potrebbe pensare non fui altrettanto bruto, lasciai che la cappella si scoprisse pian piano nel suo calore, che la sua fica mi accogliesse e che il suo culo spingesse contro il mio addome. Uscii ed entrai ancora, e poi ancora. Con un occhio scrutavo la strada, voglioso che qualcuno arrivasse ma pure intimorito per certi versi, come d'altra parte è normale che fosse. Mentre le ero dentro continuavo ad annusarla, a sentire il suo odore di piacere. Uscii e le chiesi di spogliarsi completamente. Mi guardò come volesse dirmi che non lo avrebbe mai fatto, la guardai fissa negli occhi anche io mentre con una mano la sditalinavo, passarono alcuni attimi e cominciò a denudarsi con la solita aria di sfida che mi faceva tanto eccitare. Disse :-Ora sono tutta nuda, sai cosa faccio? Se passa qualcuno ti lascio qua a segarti e vado via con lui o loro. Così ti meni il tuo cazzetto-
Iniziai a leccarla ovunque, sotto ...