Nelle tue mutande
Data: 09/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: LoSguardoIndiscreto, Fonte: Annunci69
Già, nelle tue mutande mi è anche semplice entrare, me lo sono sudato questo diritto, ma adesso è un mio diritto e nelle tue mutande ci entro: quando voglio, come voglio. E a te piace che ti prenda come voglio, sì, come voglio io, quasi senza cura. E se fossi qui, vicina, adesso sarei nelle tue mutande: tra il cotone e il pelo nero della tua fica, e poi sotto, sopra e dentro le mucose umide della tua fica, con le dita, con la lingua, con il cazzo, con le mani -come sai che farò.
E' nella tua testa che non è sempre così facile entrare ed è per questo che la sfida la affronto ogni giorno, per vincerla sì, perché non ha (né avrebbe) senso affrontarla tanto per; no, io la affronto per vincerla. Non c'è alternativa. Non è un gioco. Non si partecipa: si vince.
Del resto, se fossi una facile non sarei qui e nemmeno tu saresti qui se io fossi un master come si deve.
Ed io non perdo il controllo e tu ti incazzi, ma ti incazzi solo perché lo sai che se fossi qui, qui davanti a me, a guardarmi con quei tuoi occhi bellissimi ed irriverenti, io uno schiaffo te lo tirerei davvero. Sì. E tu non aspetti altro: che io ti rimetta al tuo posto, che ti prenda per un braccio e ti dica "Torna a casa!" e non si discute. Solo che per telefono è fottutamente più difficile. E a me non basta a volte. E a te nemmeno. Ma è questo il modo che abbiamo.
Vaffanculo. Questo. E questo dobbiamo gestire.
Una birra Cristo! dammi una birra...no, me la prendo da solo, ché tu non ci sei, tu sei ...
... all'altro capo del telefono e la birra è nel mio frigo. Ma la prossima volta te la verso tra le gambe questa birra e la succhio tra i peli della tua fica. Sì, me lo segno. Lo segno sul quel quaderno roso che riempio delle cose che ho da fare con te.
Lo so sembra una cazzata, ma più ne segno più ci servirà tempo e, man mano che le cosa saranno fatte, non cancellerò nulla di quel che c'è scritto: così le stesse cose potrò rifarle con te in un momento nuovo, con un sentire nuovo, rivivendo un sapore già assaggiato e scoprendo che può avere mille altri retrogusti, come il vino, a seconda delle pietanze con cui lo accompagni.
Tu mi stai tirando fuori qualcosa che io nemmeno conoscevo, o che conoscevo nel modo sbagliato, col sentire sbagliato e, allo stesso modo, io ti voglio mettere una mano nella pancia e tirar fuori quella Troia che si nasconde sotto i tuoi capelli neri neri e fartela guardare negli occhi e dire "cazzo ma...sono proprio io" e fartela fottere e fottermela con te. Perché te l'ho già detto: voglio tutto e non mi accontento di una briciola di meno. Proprio come tu hai fatto con quel sadico che camminava dentro le mie scarpe e che, adesso, mi prende il cazzo in mano, mentre le sue dita scorrono tra le labbra della tua vulva bagnata senza nemmeno guardarti in faccia.
E voglio stringerti il collo e renderti cieca, per porgerti la mano che vuoi prendere.
E voglio godere con te. Nello stesso momento. Ci volesse una vita, cazzo! io lo voglio.
Nella tua testa io ...