1. Sesso e parenti. (4 parte)


    Data: 30/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Giovii1234

    "Ehm.. è occupato." rispose mio cugino C.
    
    "Scusa." disse una voce.
    
    "Ah sei tu M! Entra pure." disse C. Lo fulminai con lo sguardo. Volevo morire. Gli lascia il cazzo e guardai la porta aprirsi lentamente. La porta si aprì completamente e vidi M. con gli occhi sbarrati che guardava sia me che l'altro suo cugino. C. gli disse di stare in silenzio e di entrare in bagno.
    
    "Cosa stavate facendo?" iniziò M.
    
    "Davo lezioni alla troia. Non puoi capire chi se l'è fatta." disse ridendo C.
    
    Io ero imbarazzato e diventai rosso.
    
    "Chi?" chiese M.
    
    "Tuo padre, lo zio F.
    
    e io, qualche ora fa. E' stata una goduria!" rispose. Al solo ricordo il suo uccello si riaccese.
    
    M. era sconvolto, non voleva crederci.
    
    "Abbiamo trovato tuo padre che si faceva questa troietta e poi gli abbiamo messo io e lo zio F. due cazzi in culo. Tuo padre se lo è fatto succhiare tutto il tempo. " gli disse. "Ha un buco come una fica." aggiunse.
    
    Poi C. gli chiese di avvicinarsi perchè gli doveva dire una cosa all'orecchio. Vidi il sorrisetto malizioso di mio cugino C. mentre gli parlava. Anche gli occhi di M. si illuminarono.
    
    "Dai, hai un altro cliente." disse C.
    
    M. si sbottonò la patta e mi sbattè il suo cazzo ancora nelle mutande in faccia. Io ero ancora per terra, seduto, voglioso, incredulo, ma soprattutto eccitato. Gli levai le mutande e mi si innalzò davanti una bellissima torre che presi in mano. Lo massaggiai, me lo sbattei in faccia, sulle labbra. Volevo soddisfare ...
    ... tutti.
    
    Inizia a baciarglielo, mentre C. si godeva la scena e si massaggiava il pacco. Io iniziai a succhiarglielo.
    
    "E' proprio una puttana" disse ridendo M.
    
    "Te l'avevo detto io? Ha una voglia di cazzo incredibile." rispose C.
    
    "E la soddisferemo questa voglia." Mi sbattè con forza il cazzo in gola. Soffocavo. Poi prese a stantuffarmi la bocca come se fosse una fica. Sentivo le sue palle sbattermi sul mento. Continuò e continuò.
    
    "Si, però sbrigati che poi ci cercano." disse C.
    
    M. allora mi prese la faccia e mi sbattè al muro. Mi conficcò ancora e ancora il suo arnese. Mi prese per i capelli e mi governò lui. Mi girava la testa per quanto forte mi teneva i capelli. Con l'altra mano mi dava schiaffi pesanti sulla guancia. Il suo cazzo aveva un buonissimo odore e la cosa mi eccitava tantissimo. Sentì ingrossarsi il suo arnese e poi me lo uscì dandomi aria. MI sborrò in faccia. Era calda e inizia a leccarmi le labbra. Mi sbattè forte il suo cazzo in faccia tanto da farmi male. Mi chiese di pulirglielo e così feci. Mi accinsi di nuovo a lavorare l'uccello. Lo pulii per bene.
    
    "Ora tocca a te." disse M.
    
    "Nonono, anche se ne ho una voglia matta non è il caso."
    
    "Perchè no?" chiese M.
    
    "E' da un po che manchiamo, è meglio di no. Ci potrebbero venire a cercare" rispose.
    
    "Hai ragione, ma posso dirlo a qualche mio amico voglioso?"
    
    "No, ce la dobbiamo godere solo noi. Solo la famiglia. E' di nostra proprietà." disse C.
    
    "Va bene." disse M.
    
    "La mia bocca è sempre ...
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