1. follia di mezza estate


    Data: 01/05/2018, Categorie: Incesti Autore: risoamaro_m, Fonte: RaccontiMilu

    ... Facciamo una gara a chi raggiunge prima la boa? � lo guardo, rido, � non mi sembra una buona idea, io sono più allenata di te, in questi giorni ho nuotato spesso fin lì.� � non importa, anzi facciamo che chi perde paga un pegno. � sorrido, accetto e partiamo.� Nuoto mantenendo una buona andatura, lui è dietro di me, a metà percorso mi giro, lo distanzio di circa due metri, continuo senza forzare l�andatura, assaporo già il sapore della vittoria. Quando siamo a circa dieci metri, lo vedo sfilare deciso, rapido, sicuro mi sorpassa e raggiunge senza sforzo la meta. � Hai barato, non vale, mi hai preso di sorpresa,� lo attacco, lui ride. �Allora facciamo anche il ritorno, se vinci, siamo pari, altrimenti doppio pegno.� Accetto, ritorniamo verso riva, questa volta lo controllo, resto sempre con lui alla mia destra, ma a metà del percorso se ne va via come un delfino, impossibile reggere quel ritmo per me. Quando raggiungo la riva, lui è lì pronto con il telo di spugna in mano, ride divertito, mi avvolge e abbraccia da dietro. Sento le sue mani cingere i miei fianchi, il suo corpo aderire con il mio, ho un fugace contatto con il bozzo che si sente dietro, mi sembra ancora più grande. � sarai felice di aver vinto� gli dico, lui mi gira, � no di aver vinto no, ma di sapere che mi devi pagare due pegni si.� �cosa devo fare per pagare i miei debiti?� gli chiedo. Mi guarda dritto negli occhi, � la prima cosa è venire a cena con me questa sera.� � la seconda? � lo incalzo, � la ...
    ... seconda è che ti devi vestire come ti dico io, con una mini, camicetta, e sandali con tacco a spillo da dieci, e ovviamente niente intimo, ne sopra, ne sotto.� Lo guardo in maniera furente, � brutto impunito, come ti permetti, sono tua madre!!!�, lo apostrofo, ma senza troppa convinzione. E lui di risposta, � non vorrai mancare alla parola data.� Resto un momento perplessa, poi accetto. Lui prende e torna distendersi sul lettino, e per il resto del pomeriggio ci rosoliamo al sole. La sera dopo la doccia mi preparo, indosso una mini nera di lino, che se si guarda in controluce, è trasparente, sopra una camicetta senza maniche ma con un�ampia scollatura. Quando chiudo i tre bottoni, la stoffa si tende a tal punto che i miei seni, una terza abbondante sembra vogliano schizzare fuori da un momento all�altro. Completo l�opera con i sandali dal tacco a spillo da dieci. Quando mi vede i suoi occhi, brillano di ammirazione, mi tiene sottobraccio, insieme attraversiamo il paese a piedi, mi sento addosso tutti gli sguardi dei maschi che incontriamo, questo mi eccita, sono un poco esibizionista. La cena è deliziosa e divertente, gli chiedo di lui e Cinzia. Resta sul vago, mi dice che si sono dati un periodo di riflessione, lei è combattuta fra il desiderio di vivere con lui e la paura di lasciare solo suo padre che è vedovo. Si sono sempre sentiti in questi mesi, ma circa dieci giorni fa lei l�ha invitato a cena a casa sua, in quell�occasione finalmente sono riusciti a trovare un valido ...
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