I miei fratelli
Data: 04/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu
I miei genitori si sono sposati nei primi anni '60. In quel periodo era molto di moda adottare dei bambini africani o indiani e, visto che erano già piuttosto benestanti, lo fecero anche loro. Quindi poco meno di due anni dopo il loro matrimonio, dal Bangladesh arrivò Jonah, un bel bambino di un anno. Poi, dopo un altro anno, lo stesso giorno arrivammo io (Lucia) e Matteo.Siamo sempre stati molto affiatati, noi tre. A parte le ore di scuola, che ovviamente frequentavamo classi diverse, stavamo sempre insieme. Dormivamo anche nella stessa camera, fino a che io compii dodici anni.Mamma e papà ritennero poco decoroso che una ragazza dividesse la stessa camera con dei maschi, quindi svuotarono un locale che usavano come tinello e divenne la mia camera. Ma loro mi mancavano sempre la notte. Mi sentivo sola e molte volte sgattaiolavo fuori dalla mia stanza per andare a dormire con Matteo o Giovanni (come lo avevano ribattezzato).+++++++++++++GiovanniGiovanni aveva organizzato una festa con alcuni suoi amici per festeggiare la fine della scuola. Stava proprio riuscendo bene. C'erano anche amici miei e di Matteo.Ad un certo punto mi accorsi che erano finite le bibite, perciò scesi in cantina a prendere qualche bottiglia ancora.Appena oltrepassata la soglia, ancora prima di accendere la luce, mi sentii afferrare ed un corpo massiccio mi premette contro la parete.� Finalmente sei arrivata� Ti stavo aspettando da un sacco di tempo�Le sue mani mi accarezzavano ovunque e quando cercai ...
... di parlare per dirgli che non ero chi stava aspettando, un bacio mi tappò la bocca. La sua lingua si infilò tra le mie labbra, cercandomi. Cercai ancora di fermarlo senza metterci tanto impegno perché mi sentivo già accaldata dalle sue carezze, ma alla fine cedetti alle sue mani esigenti e mi lasciai andare.Mi disse che mi amava, che mi desiderava ogni giorno di più, che era una tortura stare seduto accanto a me ogni giorno, senza poter mai toccarmi.Ad un certo punto le sue mani si infilarono sotto la mia ampia gonnellina. Si fermò un attimo, quasi ci ripensasse, ma poi sentii un corpo duro appoggiarsi sopra le mie mutandine. Lo sentivo grosso e rigido.La sua lingua, intanto, stava lasciando una lunga scia di saliva dalla bocca al collo, per poi scendere più in basso, verso il seno. Sentivo il suo corpo inarcarsi, con la parte bassa che si appoggiava prepotentemente contro la mia, ed il busto piegarsi per cercare i capezzoli che le sue mani avevano messo a nudo. La lingua ne trovò uno. Se lo mise avidamente in bocca e prese a succhiarlo e a morderlo delicatamente.Ero sempre più eccitata� ed anche lui.Quando si fu staccato dai capezzoli, mi prese in braccio e si sedette su delle casse poggiate a terra.Il suo pene si appoggiava sul mio clito.� Ah� Martina� ti amo� � disse ancora la voce.� Non� � ma la sua bocca mi interruppe di nuovo.Le sue mani si infilarono di nuovo sotto la gonna, spostandomi di lato gli slip. Le sue dita si intrufolarono dentro di me.� Oh, sì� come sei ...